L’annuncio della vicepresidente dei senatori di Forza Italia a poche settimane dalla sentenza del Tribunale di Genova, che è stata accolta con entusiasmo dagli apicali della sanità. I commenti di Roberto Monaco (FNOMCeO), Alberto Oliveti (Enpam), Monica Puttini (OMCeO Genova) e Toti Amato (OMCeO Palermo)
Un Disegno di legge «che sani in via definitiva l’annosa questione» degli ex specializzandi, «affinché lo Stato faccia ammenda delle inadempienze del passato, dia un segnale concreto di sostegno ai medici e riconosca per legge i diritti sacrosanti di una categoria che per troppo tempo è stata vessata». Categoria, quella dei camici bianchi, che «in un momento drammatico come questo è in prima linea, e i medici vengono considerati giustamente eroi del quotidiano». Ad annunciare all’Ansa la presentazione del Ddl è Maria Rizzotti, vicepresidente dei senatori di Forza Italia.
Un annuncio che arriva a poche settimane dalla sentenza del Tribunale di Genova, che conferma il diritto al risarcimento di tutti i medici che non hanno ricevuto il corretto trattamento economico durante la scuola di specializzazione, indipendentemente dalla data di iscrizione al corso, spiegando inoltre le motivazioni per cui la prescrizione non sarebbe mai scattata e triplicando gli importi dei rimborsi, fino a 100mila euro per specializzazione. «La sentenza del Tribunale di Genova deve portare ad un’accelerazione per una soluzione legislativa rapida ed efficace – aggiunge la senatrice Rizzotti -. Uno Stato che costringe i medici al contenzioso, negando lo stesso standard garantito ai colleghi europei, ha moltissimo da farsi perdonare. È arrivato il momento di cicatrizzare le conseguenze degli errori fatti e iniziare finalmente una fase nuova».
Un intervento legislativo che nei giorni scorsi era stato auspicato anche dai rappresentanti dei medici. A partire da Roberto Monaco, segretario della FNOMCeO: «I medici hanno dimostrato di essere un valore nel nostro Paese. E credo che questa dimostrazione di impegno sociale, di impegno civico, debba essere riconosciuta ancora di più. Quindi noi auspichiamo che la politica faccia uno sforzo per fare in modo che certi diritti sacrosanti come questo vengano riconosciuti».
Sulla stessa lunghezza d’onda Monica Puttini, membro del consiglio direttivo dell’Ordine dei Medici di Genova: «In questo momento storico lo Stato ci sta chiedendo tanto, troppo spesso senza neanche garantire quei dispositivi di protezione individuale necessari a tutelare la nostra salute. E molti di quei medici ‘al fronte’ sono proprio quegli ex specializzandi a cui lo Stato ha sempre voltato le spalle. Ora più che mai è quindi auspicabile un intervento per sanare la situazione e riconoscere, una volta per tutte, lo stesso standard garantito ai colleghi europei. E sono numerose le modalità che il Parlamento potrebbe trovare per assegnare un equo indennizzo ai medici, garantendo comunque un risparmio importante per le casse dello Stato».
Positivi ed entusiasti anche i commenti sulla sentenza del Tribunale di Genova. Se per Monaco si tratta di un dispositivo «ben fatto, molto approfondito, che sicuramente farà giurisprudenza» e che, «in un momento drammatico per i medici, può far intravedere la luce di un diritto che dovrebbe essere riconosciuto», la dottoressa Puttini si spinge ben oltre: «È una sentenza ottima, molto articolata, che compie un passo in avanti. Negli anni passati abbiamo vissuto diverse fasi, abbiamo assistito ad un iniziale scetticismo, poi sono arrivate le prime vittorie, tante accelerazioni ma anche qualche frenata. È stato un percorso ondivago, ma la tenacia ha portato ad un risultato notevole».
Anche per Toti Amato, presidente dell’Ordine dei Medici di Palermo, la sentenza è «un tassello fondamentale nella storia del contenzioso tra lo Stato e gli ex specializzandi, rappresentando un importante precedente per le Corti d’Appello e per la Cassazione». E anche secondo lui, «proprio ora che si parla di medici eroi», il Parlamento dovrebbe «riappropriarsi della sua competenza e normare in maniera definitiva l’annosa materia, riconoscendo perlomeno questo diritto di cui non si è mai voluto tenere conto».
L’auspicio che la sentenza del Tribunale di Genova lasci un segno, infine, è condiviso anche dal presidente dell’Enpam Alberto Oliveti: «Speriamo che questa sentenza modifichi la giurisprudenza – ha commentato –. Si tratta di una sentenza giusta e interessante, che finalmente ci riporta ad un livello europeo. Vogliamo essere europei non solo nei doveri, ma anche nei diritti. Credo che sia giusto che il diritto di ogni cittadino di aumentare il proprio livello di conoscenze e competenze da mettere al servizio della collettività sia riconosciuto come è avvenuto negli altri Paesi dell’Unione, anche se noi abbiamo dovuto aspettare un po’ di tempo», ha aggiunto sarcastico.