Giustizia sprint: accelerata milionaria sui rimborsi
Sentenze favorevoli che arrivano già in primo grado, tempi sempre più rapidi e una giurisprudenza ormai completamente favorevole al medico che fa ricorso.
Stiamo parlando dei camici bianchi che hanno frequentato una scuola post-laurea senza ricevere la relativa borsa di studio prevista da alcune direttive europee, e che oggi intraprendono il percorso giudiziario per vedersi finalmente riconosciuto quanto spetta loro di diritto.
I medici interessati sono quelli che si sono immatricolati ad una scuola di specializzazione tra gli anni accademici 1982-1991 e 1994-2006: i primi non hanno ricevuto alcun compenso, mentre ai secondi sono state corrisposte borse di studio prive di rivalutazione periodica, coperture previdenziali e assicurative e differenze contributive.
Il numero di professionisti che ricorrono contro questa ingiustizia e di quelli che riescono ad ottenere un rimborso per l’inadempienza dello Stato italiano è in costante aumento. Sarà che finalmente si vede la luce in fondo al tunnel grazie ai due Disegni di legge presentati in Parlamento negli scorsi mesi – a cui se n’è appena aggiunto un terzo, ora in fase di assegnazione alla commissione competente, firmato dall’esponente del principale partito di governo, il senatore Carlo Lucherini – che mirano a risolvere la questione tramite un accordo transattivo che tutela sia i medici – che avranno precedentemente fatto ricorso – sia le casse dello Stato. Fatto sta che i professionisti un tempo privati di un loro legittimo diritto hanno capito che ottenere giustizia è sempre più facile, probabile e veloce.
E c’è anche chi si sbilancia annunciando la consegna di oltre 25 milioni nei prossimi sessanta giorni ai medici che hanno fatto ricorso e hanno vinto la loro battaglia.
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