«Una ripartizione pesantemente iniqua» lo ha dichiarato il Governatore del Veneto sulla ripartizioni dei posti per le immatricolazioni ai corsi di laurea in medicina. Il Miur accoglie la critica e aggiorna il tavolo tecnico al 19 luglio
Si conclude con un nulla di fatto il tavolo tecnico del Miur, riunito venerdì scorso nella sede del Ministero, sulle cifre definitive dei posti disponibili per le immatricolazioni 2017-18 ai corsi di laurea a ciclo unico in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria, Medicina veterinaria e corsi di laurea delle Professioni sanitarie. Prossimo appuntamento: mercoledì 19 luglio, giorno in cui il tavolo si riaggiornerà per arrivare ad una decisione definitiva sulla distribuzione dei fabbisogni formativi delle professioni sanitarie.
Il Ministero dell’Istruzione ha reputato necessario convocare un tavolo tecnico per rispondere alle polemiche sollevate dalla Regione Veneto che, per bocca del Presidente della Regione Luca Zaia, aveva accusato il Ministero di aver avallato (negli allegati del Dm 477 del 28 giugno) una suddivisione del tutto sbilanciata dei posti disponibili concentrandoli prevalentemente su Roma. Rivedere la suddivisione dei posti disponibili ripartiti nei vari atenei d’Italia era dunque l’ordine del giorno della riunione di venerdì scorso, ma per adesso non è stata notificata alcuna decisione.
«L’errore di un burocrate o un blitz sventato? Di fatto, da adesso in poi, saremo impietosi nel vigilare» aveva dichiarato alla stampa il Governatore Zaia, in seguito alla decisione del Miur di riaprire le trattative sulla distribuzione dei fabbisogni. Una ripartizione «pesantemente iniqua che tagliava circa duemila posti pressoché a tutte le Regioni italiane, ricollocandoli nelle università romane» aveva spiegato Zaia, mettendo in discussione la ripartizione dei posti disponibili negli Atenei. Dal canto suo il Miur si è mostrato disponibile a tornare sui suoi passi.