Chiriacò (presidente OMCeO Rieti): “L’antitesi tra medicina ufficiale e non convenzionale è superata. Avanti con scuole ed innovazione”
Quello relativo all’omeopatia è un tema ancora piuttosto controverso, tant’è che in Italia non è ancora ben chiaro il quadro normativo entro il quale operano i medici omeopati. Abbiamo chiesto un commento al prof. Dario Chiriacò, specialista in omeopatia, nonché presidente dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Rieti e coordinatore dell’Osservatorio sulle Medicine non Convenzionali della FNOMCeO.
Chiriacò ha cominciato ad interessarsi di omeopatia negli anni ’70, come paziente. Da allora ha seguito diversi corsi incentrati su questo tipo di terapia fino ad insegnarla, nei successivi 24 anni, prima in una scuola già esistente, poi in un istituto da lui fondato a Roma (C.O.I.I.).
Prof. Chiriacò, cos’è l’omeopatia e quali applicazioni può avere?
L’omeopatia è una metodologia clinico-terapeutica nata due secoli fa. Utilizza sostanze “naturali” (minerali, vegetali e animali) che, opportunamente trattate, aiutano le persone di tutte le età. Essa si rivolge dunque a tutti, perché aiuta l’organismo a guarire se stesso.
Non tutti sono disposti a mettere sullo stesso piano omeopatia e medicina ufficiale.
La vecchia impostazione che la poneva in antitesi alla medicina ufficiale è totalmente superata: le due medicine possono e “devono” coesistere laddove la clinica e la prioritaria attenzione al paziente lo richiedono. La critica che viene mossa dalla medicina ufficiale è relativa alla non conoscenza del meccanismo d’azione del farmaco. L’aspetto che va evidenziato è la progressiva uscita dell’omeopatia da aloni di misticismo e da sovrastrutture filosofiche.
A che punto è la normativa italiana sul tema?
In carenza di reali normative legislative, la FNOMCeO nel maggio 2002 a Terni, nel novembre 2009 a Rieti e poi nel 2010 a Roma, ha riconosciuto omeopatia come atto medico ed ha indicato le caratteristiche che debbono avere le scuole, i docenti, i professionisti, ecc. Un anno fa il Ministero della Salute ha emanato normative in merito, in sintonia con la Conferenza Stato-Regioni e con la FNOMCeO, rappresentata dal presidente Amedeo Bianco e dal sottoscritto in qualità di coordinatore dell’Osservatorio MNC. Adesso stiamo aspettando le norme applicative. In quella occasione sono state anche stabilite le regole secondo cui organizzare le scuole, comprese quelle relative alla quantità di ore di studio e alla possibilità di fare una parte dei corsi con la Formazione a Distanza ( FAD ).
Formazione a Distanza e nuove tecnologie utili dunque anche all’omeopatia.
Considero ovviamente importante che una parte della formazione dello studente avvenga tramite lezioni vis a vis con il docente, ma al giorno d’oggi risulta altrettanto importante che successivamente si proceda con la FAD per almeno due motivi: semplificare il processo di apprendimento e tenere costantemente aggiornato il medico. Questo aspetto, unito all’utilizzo delle ultime tecnologie a disposizione nell’ambito medico, ci aiuterà molto nel nostro lavoro.