Lavoro e Professioni 7 Aprile 2015 16:35

Farmaci blockbuster, in arrivo la “top eleven” del prossimo anno

E intanto si accende la discussione sulla sostenibilità di alcuni preparati salvavita

Farmaci blockbuster, in arrivo la “top eleven” del prossimo anno

Undici nuovi farmaci in arrivo sul mercato farmaceutico nei prossimi dodici mesi.

Si tratta di farmaci cosiddetti blockbuster, innovativi e per questo destinati a riscuotere un grande successo commerciale e a condurre le redini del gioco nella cura di specifiche patologie, dall’epatite C al morbo di Alzheimer passando per la psoriasi.

In cima alla classifica stilata dagli esperti svetta il nivolumab, prodotto dalla Bristol – Myers Squibb, che prevede il trattamento del melanoma per via endovenosa, per il quale si prevedono vendite fino a 5,7 miliardi di dollari entro il 2019. Il suo asso nella manica sembra essere la capacità di produrre un’elevata risposta nei pazienti con melanoma non operabile o metastatico, nei quali il trattamento di prima linea non era servito ad arrestare la progressione della malattia. Il farmaco, approvato lo scorso dicembre dalla Fda, è attualmente in revisione da parte dell’Ema. Sul secondo gradino del podio troviamo l’alirocumab, sviluppato da Sanofi e Regeneron: si tratta di un anticorpo monoclonale mirato contro la proteina Pcsk9, una sostanza prodotta dal fegato che interferisce con i recettori del colesterolo Ldl. Anche in questo caso si preannunciano vendite da capogiro, stimate in 4,4 miliardi. O ancora, il combinato terapeutico della Novartis, indicato nel trattamento dell’insufficienza cardiaca cronica e destinato a raggiungere, nelle previsioni, un fatturato di 3,7 miliardi di dollari.

E intanto, il problema di ridimensionare i prezzi dei farmaci salvavita senza abbattere la capacità delle industrie di fare profitti e reinvestirli è stato al centro di una tavola rotonda ad hoc presieduta da Carmine Pinto, presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica, Giuseppe Remuzzi dell’Istituto Mario Negri, e Guido Guidi responsabile di Novartis Europa. Una questione da risolvere in fretta, dal momento che il nostro Ssn vuole continuare a “passare” le cure per alcune malattie ereditarie e tumori che richiedono trattamenti milionari.

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