La denuncia del Presidente di Federfarma Roma: «L’ultima in ordine di tempo questa notte in Via dei Serpenti. Assicurazioni coprono solo una parte delle perdite. Spendiamo tantissimo in sicurezza ma non possiamo difenderci da soli. Chiediamo alle forze dell’ordine di trovare questi delinquenti e assicurarli alla giustizia una volta per tutte»
Una rapina al mese di media, venticinque rapine nell’ultimo anno e mezzo, con una media di una al mese, che nei periodi più intensi diventano una a settimana. Tutte partono nello stesso identico modo: una voragine nel pavimento o nel muro. Da qui la “banda del buco” entra e prende soldi e farmaci, con danni per il farmacista di diverse decine, se non a volte centinaia di migliaia di euro. Le ultime, in ordine di tempo, la scorsa notte in Via dei Serpenti e domenica 18 novembre in Piazza Cola di Rienzo.
“Siamo di fronte a dei veri professionisti – spiega Vittorio Contarina, Presidente di Federfarma Roma –: sono metodici e molto attenti. Non lasciano alcuna traccia e prendono
tutto quel che possono: soldi e farmaci da rivendere nel mercato clandestino. Le metodiche usate sono le stesse, tant’è che sono certo si tratti di una sola banda, massimo due. Il danno è enorme e non sempre l’assicurazione copre tutto. Un’attività viene messa in ginocchio e rischia di non rialzarsi più. In aggiunta, spendiamo tantissimo in sicurezza e prevenzione, ma spesso non basta per fermare questi delinquenti. Per questo chiediamo alle forze dell’ordine di fare tutto il possibile per prenderli una volta per tutte. Non possiamo continuare a difenderci da soli. Ormai siamo la loro preda preferita e non la smetteranno fino a quando non verranno assicurati alla giustizia”.
I furti della “banda del buco”, che opera esclusivamente di notte ad attività chiusa, si accompagnano alle più “classiche” rapine in pieno giorno, in cui il bottino è meno corposo ma la paura per chi è in farmacia in quei momenti è tantissima. “Ormai è diventata una roulette russa: ogni giorno c’è il concreto rischio che venga rapinata una farmacia. Non possiamo fare a meno di chiederci: il prossimo chi sarà?”.