Il Presidente del Sindacato Unitario dei Farmacisti rurali spiega ai nostri microfoni il difficile momento che stanno vivendo le farmacie che si trovano in zone d’Italia con popolazione inferiore ai 5mila abitanti: «Dobbiamo capire che queste farmacie sono una vera opportunità per il nostro Paese. La politica ci ascolti»
«Le 7mila farmacie rurali, ma soprattutto le 3mila che esistono nei piccoli centri, sono a rischio. Abbiamo bisogno subito di investimenti». A lanciare l’allarme è Silvia Pagliacci, Presidente Sunifar (Sindacato Unitario dei Farmacisti rurali) nel corso degli ultimi Stati Generali della Farmacia».
«Anche negli articoli pubblicati nei giorni scorsi – spiega Pagliacci ai nostri microfoni – ho avuto modo di ribadire che mille di queste farmacie sono veramente in pericolo. Dobbiamo capire però che queste farmacie sono una vera opportunità per il Paese Italia. Bisogna dunque investirci, utilizzarle e sfruttare al meglio le professionalità di farmacisti laureati che possono diventare delle vere e proprie sentinelle sul territorio».
Viene definita rurale una farmacia che si trova in Comuni, frazioni o centri abitati con popolazione non superiore ai 5mila abitanti. Se la popolazione è inferiore alle 3mila unità, la farmacia è classificata come rurale sussidiata ed ha diritto, tenuto conto anche del suo fatturato SSN, ad un trattamento di maggior favore che si concretizza in uno sconto sulla notula, pari all’1,5%, invece dei soliti sconti scalari. I titolari di queste farmacie ricevono una indennità di residenza e, in alcuni casi, gli viene corrisposto un contributo di solidarietà da parte dell’associazione di categoria.
«Nel mio intervento – continua il Presidente Sunifar – ho parlato alla base, a quei professionisti che ogni giorno ci rappresentano al meglio. Sono testimonianza di quel che abbiamo fatto fino ad oggi e di quel che non ci stancheremo di fare per il futuro. Di progetti ne abbiamo tanti e questa sera li spiegheremo ai politici. Sono convinta che ci ascolteranno, perché hanno molta attenzione verso le farmacie rurali. Si tratta di aree disagiate – conclude Pagliacci – che hanno problemi davvero grandi. Sono ottimista, credo che la politica ci ascolterà».