Il Presidente di Federfarma Lazio e di Utifar spiega a Sanità Informazione il ruolo importantissimo dell’aggiornamento continuo per la professione: «Ancora qualche collega non in regola ma con avvicinarsi della scadenza ci sarà un rush finale»
Chi meglio dei farmacisti ha potuto capire, proprio in questi anni di pandemia, l’importanza della formazione continua? Basti pensare che è grazie ad un corso FAD (Formazione a Distanza) dell’Istituto Superiore di Sanità se oggi la figura del farmacista-vaccinatore è una realtà (cosa che, fino a pochi anni fa, era quasi impensabile). Eugenio Leopardi, Presidente di Federfarma Lazio e di Utifar (Unione Tecnica Italiana Farmacisti), sa bene quale ruolo ha la formazione continua nella vita professionale del farmacista e lo ribadisce a Sanità Informazione.
«La formazione continua è un qualcosa di molto importante e che si deve continuare a fare. Bisogna però prestare attenzione, perché non tutto ciò che dà crediti ECM è formazione utile al professionista. Molto spesso troviamo corsi che portano poco alla crescita professionale del farmacista. Ci sarebbe bisogno di una maggior attenzione nel momento in cui vengono concessi i crediti. Detto questo, la formazione è un atto importante perché la scienza evolve, sia da un punto di vista farmacologico che da un punto di vista di nuovi servizi per i quali il farmacista non era per nulla preparato».
«Funziona come per i medici: dobbiamo acquisire 150 crediti nel triennio, ovvero una media di 50 crediti all’anno. Questi crediti possono essere acquisiti sia in presenza, ovvero con la formazione residenziale, che a distanza, in FAD. Quando si tratta di corsi semplici, senza interazioni o parte pratica, 1 credito corrisponde ad un’ora di formazione».
«Sì, c’è stata una proroga che scade il 31 dicembre prossimo».
«È l’Ordine di appartenenza a dover vigilare sul professionista e prendere eventuali provvedimenti nei suoi confronti, che possono andare da un semplice avvertimento alla cancellazione».
«Per il momento ritengo, almeno con i dati che sono in nostro possesso, che esistano diversi farmacisti che ancora non hanno raccolto tutti i crediti necessari. Pensò però che avvicinandoci alla scadenza ci sarà una stretta finale e si metteranno in regola. Non abbiamo un numero preciso ma ho la sensazione che ne siano ancora tanti, al momento. Devo dire però che ho notato che quando un farmacista riesce a trovare un corso interessante, che gli piace, lo frequenta e lo fa con piacere. Noi come Utifar abbiamo realizzato un corso per formare farmacisti vaccinatori, uscito ben prima che ci venisse concessa la possibilità di effettuare vaccini e che non era ovviamente valido ai fini dell’autorizzazione necessaria ad un farmacista per vaccinare. Ebbene, abbiamo avuto migliaia e migliaia di partecipanti…».
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