Alfredo Procaccini Presidente dell’Unione Farmacisti Romani: «Certamente l’importanza di aggiornarsi è fondamentale per confermare il ruolo del farmacista nel panorama sanitario»
Solo 4 farmacisti su 10 sono in regola con la formazione continua. Questo il risultato emerso alla conclusione del triennio formativo. Tra le categorie di professionisti sanitari, quella dei farmacisti sembrerebbe essere quella meno incline all’aggiornamento. Abbiamo chiesto il motivo a Alfredo Procaccini Presidente di Unifaro (Unione Farmacisti Romani), la realtà alla quale fanno capo 140 farmacie della Capitale.
«La formazione continua è il baluardo che ci tiene attivi sulla barriera della professionalità – prosegue -. Bisogna essere sempre aggiornati per dare risposte giuste e certe, come il cittadino ancora si aspetta dalla nostra categoria».
«Come FederfarmaRoma abbiamo creduto subito nella formazione – spiega Procaccini – siamo stati tra i primi provider e questo testimonia il nostro impegno. Le motivazioni della scarsa affluenza sono molteplici ma credo che all’inizio ci sia stata una corsa per raccogliere tutti i crediti previsti seguendo anche corsi che erano solo dei “creditifici”, cosa che peraltro accade ancora oggi, ed abbia determinato un allontanamento dei colleghi».
La debole inclinazione dei farmacisti all’aggiornamento può essere collegata ad una scarsa offerta? «Attualmente i corsi sono tantissimi e bisogna analizzare con maggiore impegno quelli che sono veramente utili per la professione – prosegue Procaccini – . Il tempo a disposizione è sempre meno perché la professione, in ogni sfaccettatura, richiede tanta dedizione ma sicuramente è necessario anche trovare lo spazio per essere al corrente con le informazioni e non rimanere ancorati a nozioni di base».
Dunque uno degli ostacoli che incontrano i professionisti sanitari per aggiornarsi è la mancanza di tempo, in particolare i farmacisti dovendo presiedere delle attività commerciali ed è essendo soggetti a turni spesso vincolanti, sono in particolare difficoltà. «Per quanto riguarda la FAD sicuramente può essere un mezzo utilissimo soprattutto per quei colleghi che hanno difficoltà a spostarsi magari da centri più piccoli – fa notare Procaccini -. Naturalmente incontri collegiali non possono che essere positivi per scambiarsi idee e sensazioni anche su altri argomenti. Entrambe i mezzi a loro modo e con differenti motivazioni sono utili per l’aggiornamento. Certamente l’importanza di aggiornarsi è fondamentale per confermare il ruolo del farmacista nel panorama sanitario».