Le parole del consigliere dell’Ambasciata della Guinea in Italia, mentre in Africa la situazione torna a peggiorare: «Necessario coordinamento internazionale per la formazione del personale sanitario»
L’informazione è un punto cruciale nella lotta alle epidemie, senza la quale la gente comune non saprebbe cosa fare: la Tavola rotonda al Ministero sulla “lezione” di Ebola arriva al momento giusto. Il pericolo di abbassare la guardia è sempre presente».
Sono le parole di Abdoulaye Traorè, consigliere economico dell’ Ambasciata della Repubblica della Guinea in Italia, a margine dell’evento in cui è stato presentato – in anteprima mondiale – “e-bola”: il primo “Film Formazione” al mondo sull’epidemia che ha sconvolto l’Africa e il mondo intero. La testimonianza di Traorè porta il fardello di un popolo intero, quello guineano, che ancora non riesce a vedere, all’orizzonte, la fine dell’ultima, terribile epidemia di Ebola che dalle periferie della capitale Conackry si è estesa a macchia d’olio nel West Africa. Proprio negli ultimi giorni in Guinea la situazione è stata definita “tutt’altro che sotto controllo”, con una recrudescenza dell’epidemia dopo un periodo di relativa stabilizzazione.
«Questo fenomeno – ha rimarcato – ha toccato profondamente il mio Paese: la Guinea è stata sconvolta dall’epidemia di Ebola, e la campagna di sensibilizzazione attuata nei confronti della popolazione ha comunque aiutato ad arginarne l’espansione».
Se qualche risultato è stato ottenuto, insomma, lo si deve all’informazione e alla formazione del personale sanitario. Ma su questo punto c’è ancora tanto da imparare e, a tal proposito, Traorè ha toccato un concetto approfondito nel corso dei lavori al Ministero della Salute, ovvero l’importanza di un coordinamento internazionale per la formazione del personale sanitario: «Sono state già attuate e lanciate sinergie che hanno coinvolto medici, paramedici, le Ong, e le organizzazioni internazionali – assicura Traorè – che grazie a questa azione concertata hanno fatto sì che fosse possibile informare sia le popolazioni sia i Paesi sull’importanza di un coordinamento dell’informazione». Proprio in questo ambito, infatti, l’emergenza ha maggiormente rivelato le criticità e le falle del sistema internazionale. «Ma è giusto insistere sull’importanza di un coordinamento mondiale – conclude Traorè – per portare grazie al web e al cinema, come dimostra il film “e-bola”, la formazione su questi temi ad un livello di eccellenza e di omogeneità in tutto il pianeta».