«Un’iniziativa – spiega la Fnopi – per essere vicini a tutti gli infermieri e per sostenere la raccolta fondi #NoiConGliInfermieri che ha raggiunto 3 milioni di donazioni già in erogazione diretta a tutti gli infermieri ritenuti idonei»
Giovedì 25 giugno alle ore 21.00, la Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche (FNOPI) lancia un evento social dedicato alla nuova campagna #NonChiamateciEroi, a sostegno della raccolta fondi #NoiConGliInfermieri.
«Sulle finestre di ogni casa – spiega la Fnopi in un comunicato – verrà apposto e divulgato attraverso i social network di ogni utente il simbolo della campagna. Ogni persona lo potrà personalizzare e taggare 3 persone per supportare la challenge attraverso i propri canali social e inserendo il link della piattaforma e due hashtag per veicolare i post ovvero #NonChiamateciEroi #NoiConGliInfermieri».
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«L’immagine ideata – prosegue – mostra un volto stilizzato per metà coperto da una mascherina chirurgica e per metà scoperto a simboleggiare che ogni infermiere è sia un professionista sia un essere umano. Non un eroe da elevare – precisa la Fnopi – bensì un uomo o una donna con tutti i sentimenti che contraddistinguono ogni persona».
«Un’iniziativa – aggiunge la Fnopi – per essere vicini a tutti gli infermieri e per sostenere la raccolta fondi che ha raggiunto 3 milioni di donazioni già in erogazione diretta a tutti gli infermieri ritenuti idonei. Tutti – infermieri e non – possono accettare la sfida. A dare il buon esempio, anche la presidente della FNOPI, Barbara Mangiacavalli, che si è lasciata stilizzare, così come tutti i componenti del Comitato centrale, da Daniele, un giovane studente di Infermieristica con la passione per la ritrattistica».
Il simbolo della campagna da utilizzare e l’esempio del suo utilizzo con il viso stilizzato della presidente FNOPI Barbara Mangiacavalli
«Usare disegni ed esibirli su balconi e finestre ha rappresentato una modalità nuova di comunicare e di essere vicini: gli infermieri alle persone e le persone agli infermieri – spiega Mangiacavalli -. L’abbiamo imparata durante il lockdown ed è stata ideata perché i cittadini potessero comunicare tra loro e all’esterno lo stato d’animo, le emozioni e spesso la gratitudine che in questi mesi non sono davvero mancate. Ora, nella Fase 2, la fanno propria gli infermieri che in quei giorni erano, come lo sono ancora oggi, in prima linea contro la pandemia per non lasciare solo nessuno. E la fanno propria per promuovere un’iniziativa per poter aiutare chi finora ha aiutato gli altri, anche mettendo in gioco la propria salute e spesso purtroppo la stessa vita» conclude.
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