Mancano i medici specialisti negli ospedali mentre le borse di formazione stanziate non riescono a sopperire alla richiesta di circa 10mila neolaureati che vorrebbero accedere alle specializzazioni. Un “buco formativo” nel quale i giovani medici si trovano intrappolati, come raccontato durante l’assemblea organizzata da Anaao Giovani – Als (Associazione libero specializzandi) al ministero della Salute, per fare il punto sulla formazione post-laurea in medicina.
«La formazione non è stata adeguatamente programmata», ha spiegato a margine dell’assemblea il presidente Als, Massimo Minerva. «Gli aspetti sono due, non abbiamo più specializzati e gli ospedali corrono il rischio del crash, perché non si trovano più medici specialisti, in particolare in una serie di specialità come medicina d’emergenza, anestesia, pediatria e radiologia. Questo è dovuto ad una mancata programmazione. L’altro problema è il periodo in cui questi giovani vengono formati, le università possono avere difficoltà a formarli del tutto, infatti c’è bisogno di passarli alle reti formative che sono poi gli ospedali periferici. Il problema è che l’osservatorio delle specializzazioni con l’entità delle cose da controllare, non riesce a controllare abbastanza»
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Per affrontare le carenze del Servizio sanitario nazionale e permettere la formazione dei giovani medici servirebbero almeno 2090 borse in più, così da «erodere il limbo e azzerarlo entro il 2024» come spiegato durante l’incontro e dei learning hospital, ovvero ospedali di apprendimento per una formazione di qualità. «La più urgente è quella di permettere l’utilizzo di questi specializzandi nell’attività ospedaliera, – continua Minerva – perché questa è la proposta che viene fatta dalla politica. È una proposta che ha delle criticità, ma risponde ad un’esigenza reale, cioè la mancanza di medici negli ospedali. Ormai è noto a tutti che manchino gli specializzati. A volte dicono che mancano i medici, in realtà ci sono molti medici che vorrebbero entrare nel percorso formativo e non possono. Infatti, ci sono diverse migliaia di medici che vorrebbero entrare in questo percorso, ma non riescono, si tratta di quasi 10mila studenti».