Intervista esclusiva a Federico Gelli, Responsabile Sanità per il Partito Democratico
Problemi di ieri, problemi di oggi. E’ una primavera calda per i medici, alle prese con molteplici questioni che ormai trovano spazio ed ascolto nelle aule della politica, italiana ed europea.
Una fra tutte, quella che riguarda gli ex specializzandi che non hanno ricevuto il corretto trattamento economico per gli anni di specializzazione. Qui, più che mai, le istituzioni e il Parlamento hanno deciso di intervenire con disegni di legge ad hoc – l’ultimo presentato dal Partito Democratico in Senato – che prevedono una transazione definitiva: le sentenze dei tribunali italiani sono sempre più favorevoli ai medici, e il salasso milionario cui sta andando incontro lo Stato rende non più rinviabile una transazione; una riflessione di opportunità peraltro già sottolineata dal ministro Lorenzin. Sanità Informazione ha ascoltato sul tema Federico Gelli, responsabile della Sanità per il Partito Democratico.
“On. Gelli, relativamente al caso degli ex specializzandi, tantissime sentenze dei tribunali italiani stanno dando ragione ai medici con un esborso di centinaia di milioni di euro. Forse una transazione, come proposto nei disegni di legge già presentati – l’ultimo dei quali proprio dal Partito Democratico anche in Senato – devono ora trovare una soluzione”.
“Non c’è dubbio. Questa è una materia che dobbiamo disciplinare – afferma Gelli – e che non si può lasciare in balìa delle sentenze. Dobbiamo disciplinare il pregresso, e trovare quindi una modalità per cercare di riconoscere – a coloro ai quali è già stato legittimamente riconosciuto – un eventuale reindennizzo o indennizzo delle cifre non percepite”.
Una riflessione, quella dell’On. Gelli, che si allarga anche a chi specializzando vuole diventare; due facce della stessa medaglia, due generazioni a confronto, due questioni diverse ma in realtà complementari. Di sicuro entrambe da risolvere, e alla svelta, per non ricadere negli errori del passato.
“Dobbiamo avviare una nuova stagione – prosegue Gelli – già annunciata dal Ministro Giannini, che disciplini meglio l’accesso alla facoltà e alla specializzazione di Medicina. In quest’ottica la riduzione del numero degli anni probabilmente ci permetterà di aumentare il numero di borse di studio e di coprire un gap importante: ad oggi, infatti, il 50% dei medici laureati non può accedere alle scuole di specializzazione, restando in una zona d’ombra che alimenta la disoccupazione e il precariato”.
Chiara quindi l’intenzione del Governo a trovare soluzioni per gli specializzandi del passato e per quelli del futuro, a partire da un accordo definitivo per il pregresso.
“L’obiettivo – conclude il responsabile Sanità PD – è quindi duplice: da un lato coprire le competenze del passato, dall’altro iniziare un nuovo ciclo di selezione e di numeri programmati sostenuti da un finanziamento concreto”.