Lavoro e Professioni 25 Ottobre 2024 15:55

Giornata della Terapia Occupazionale: “Così aiutiamo i più fragili e i loro caregiver a ritrovare la quotidianità”

“Terapia occupazionale per tutte e tutti” è lo slogan scelto per la Giornata 2024, per sottolineare l’importante ruolo della professione nel facilitare la capacità di tutti gli individui di partecipare alle attività che desiderano, di cui hanno bisogno o che ci si aspetta svolgano nella loro vita quotidiana

Giornata della Terapia Occupazionale: “Così aiutiamo i più fragili e i loro caregiver a ritrovare la quotidianità”

“La terapia occupazionale non si limita al trattamento delle persone con patologie, ma è uno strumento di trasformazione sociale che punta all’inclusione di tutte e tutti, eliminando le barriere che ostacolano l’accesso alle esperienze di vita significative”: è con queste parole che Michela Bentivegna, presidente della Commissione d’Albo Terapisti Occupazionali dell’Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione (TSRM e PSTRP) di Milano, Como, Lecco, Lodi, Monza Brianza e Sondrio, sottolinea il lavoro che il terpista svolge non solo a sostegno dei pazienti, ma anche dei loro caregiver. Parole che richiamano il tema scelto per la Giornata della Terapia Occupazionale dalla Federazione Mondiale dei Terapisti Occupazionali, ovvero “Terapia occupazionale per tutte e tutti”. Lo slogan della Giornata 2024, che sarà celebrata il 27 ottobre, sottolinea, infatti, l’importante ruolo della professione nel facilitare la capacità di tutti gli individui di partecipare alle attività che desiderano, di cui hanno bisogno o che ci si aspetta svolgano nella loro vita quotidiana.

Lo strumento del percorso riabilitativo sono le ‘occupazioni’

“La terapia occupazionale è una disciplina centrata sul benessere della persona e sulla sua capacità di svolgere attività quotidiane in modo indipendente – continua  Bentivegna -. I terapisti occupazionali lavorano con persone che affrontano difficoltà fisiche, cognitive, emotive o sociali per aiutarle a riconquistare una vita piena e soddisfacente, migliorando il senso di autonomia e la partecipazione attiva nella società. Lo strumento del percorso riabilitativo sono le ‘occupazioni’, ossia attività pratiche di tutti i giorni come cucinare, prendersi cura di sé, accedere al mondo del lavoro, sperimentare un hobby… tutto sotto la guida attenta del professionista, che sostiene la persona e la accompagna fino a consentirle di fare ciò che desidera fare”. I terapisti occupazionali lavorano in una varietà di contesti, tra cui ospedali, centri di riabilitazione, scuole, case di riposo e a domicilio, offrendo supporto a persone con disabilità fisiche, disturbi neurologici, problemi di salute mentale, anziani, bambini con difficoltà nello sviluppo e a chiunque abbia subito traumi che impediscono di svolgere le proprie attività quotidiane in maniera autonoma.

Una professione che rinsalda il legame tra l’individuo e la società

“Tra le tante competenze racchiuse dalle professioni sanitarie dell’ordine, alcune sono essenziali per garantire alle persone fragili una migliore qualità di vita – commenta Diego Catania, presidente dell’Ordine – . Con il suo intervento, il terapista occupazionale supporta le persone in difficoltà e i loro caregiver, rinsaldando il legame tra l’individuo e la società. Eppure, come tanti altri profili di cura, soffre di un mancato riconoscimento professionale, economico e sociale che ha un grave impatto sull’attrattività della professione: quest’anno, in Italia, i corsi di laurea in Terapia Occupazionale registrano un 60% di posti vacanti”. Si prospetta una carenza di professionisti insostenibile per il tessuto sociosanitario regionale e nazionale, che ricadrà sui soggetti vulnerabili e sulle loro famiglie. “L’importanza della terapia occupazionale è pienamente riconosciuta all’estero, ma qui stenta ancora ad affermarsi – precisa Bentivegna -. Eppure, la letteratura scientifica dimostra la sua efficacia nel migliorare la quotidianità delle persone. Da chi ha subito un ictus a chi convive con malattie degenerative come l’Alzheimer, i terapisti occupazionali aiutano a sviluppare strategie pratiche per affrontare le sfide quotidiane, promuovendo il recupero delle capacità e il benessere psicologico”.

 

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