Il presidente della Federazione Nazionale degli Ordini spiega ai nostri microfoni quali sono i provvedimenti da prendere oggi per evitare, un domani, il tracollo del Ssn
Rinnovo immediato dei contratti, formazione e nuove borse di studio. Sono queste le tre priorità individuate da Filippo Anelli, presidente della FNOMCeO, nel corso degli Stati Generali del Giovane Medico. Una giornata dedicata alle esigenze dei camici bianchi del futuro, che hanno bisogno oggi di riforme e provvedimenti tali da evitare per evitare, un domani, il tracollo annunciato del Servizio sanitario nazionale.
Presidente, quali sono le problematiche e le soluzioni proposte oggi?
«Diciamo che oggi è una giornata davvero bella perché tutte le organizzazioni dei giovani medici si trovano qui con la FNOMCeO a discutere delle problematiche del futuro del medico. Naturalmente, tra queste problematiche, al primo posto c’è la formazione, ovvero il tema che ha catturato la maggior attenzione insieme a quello delle competenze del medico. Sulla formazione naturalmente son venute fuori tutta una serie di problematiche che partono dalla carenza dei medici e degli specialisti, sino alla qualità del percorso formativo che dovrebbe essere modificato e al percorso della medicina generale, che dovrebbe ottenere un titolo accademico. Insomma, le tematiche sono veramente tante, ma quella che maggiormente preoccupa oggi tutti è la carenza del personale specialistico, quantificata da ANAAO in circa 17mila medici in meno al 2025, a cui si dovrebbero aggiungere circa 20mila medici mancanti per la medicina generale. Si rischia di far saltare il sistema e noi non ce lo possiamo permettere.
Di qui viene fuori oggi un accorato appello da parte della Federazione ma anche da parte di tutti i giovani medici. Al Ministro e al Governo chiediamo di finanziare 10mila borse, oggi. Si tratta di un intervento straordinario dello Stato che serve a garantire il futuro del nostro Ssn, senza perdere tempo.
Accanto a questo intervento straordinario dovrebbe essere previsto, naturalmente, il rinnovo immediato dei contratti, in modo da rendere appetibile il lavoro nel pubblico: oggi buona parte degli specialisti sceglie di andare a lavorare nel privato, dove gli stipendi sono più alti.
Se vogliamo realmente dare maggior autonomia alle regioni bisogna poi risolvere le disuguaglianze che esistono tutt’oggi. Questo credo sia l’accorato appello che viene fuori da questo incontro».
Prossimi appuntamenti: il primo a maggio e il secondo a Matera, capitale europea della cultura…
«Con i giovani ci vedremo a Matera a fine novembre, per ripetere questa esperienza, passando dalla fase dell’ascolto a quella che concluderà un percorso di riflessione. Il prossimo incontro invece avrà luogo il 16 e il 17 maggio, con i presidenti degli Ordini, sulla prima macroarea delle 100 tesi di Ivan Cavicchi».