Il presidente del Collegio Italiano Chirurghi, Luigi Presenti, ai microfoni di Sanità Informazione: «Ben venga l’obbligo dei crediti che sensibilizza sulla necessità dell’aggiornamento. Percorsi formativi innovativi per il medico del futuro, per i giovani fondamentale aggiornarsi per inserirsi nel mondo del lavoro»
Innovazione fa spesso rima con aggiornamento, in particolare con aggiornamento ECM. Qual è la situazione e soprattutto quali gli sviluppi?
«L’innovazione richiede aggiornamento e quest’ultimo garantisce formazione e preparazione. In questi ultimi 25 anni la chirurgia ha fatto cambiamenti epocali e la necessità di aggiornare i medici sulle nuove tecnologie è uno dei temi focali che le società scientifiche e il mondo sanitario hanno dovuto affrontare e portare avanti. Il sistema ECM ha rimesso in gioco l’importanza della formazione, acquisire crediti formativi e stare al passo con i tempi, ha rimesso in discussione il medico accrescendo la sua sensibilità in relazione all’attualità. Il sistema ECM ha permesso ai medici di ricominciare».
Eppure non si riesce a capire con esattezza quanti sono i medici che rispettano l’obbligo formativo, le percentuali risultano oscillanti, qual è la sua impressione?
«Probabilmente il problema più rilevante è l’accesso alla formazione. Il medico spesso non ha molto tempo a disposizione e frequentare i corsi non è sempre fattibile. Quindi ben venga la formazione a distanza che rappresenta un’opportunità per tutti di aggiornamento. Inoltre segnalerei anche i problemi derivanti dalla registrazione dei crediti, il registro non è sempre aggiornato e spesso il medico non ha la possibilità di capire la sua situazione formativa complessiva. In ogni caso l’importante è una formazione di qualità, questa la cosa fondamentale, non si può aderire a politiche di credito tout court, la formazione soprattutto in questa fase storica, deve garantire un percorso di crescita professionale assoluto. In questa ottica l’aggiornamento ECM deve essere di qualità e garantire percorsi formativi che abbiano dati tecnici ma anche non tecnici. Con questi elementi il medico del presente può trasformarsi in medico del futuro. Dunque, metterei l’accento sull’importanza del dossier formativo ECM, questo deve essere personalizzato per ogni categoria e per ogni livello di responsabilità. Infatti ci sono giovani medici che necessitano di formazione tecnica perché non l’hanno ancora acquisita, mentre i medici più strutturati, più anziani, hanno bisogno di elementi formativi più approfonditi».
A proposito di giovani medici, lei ha fatto riferimenti a ECM differenziati per fasce di età, ci sono iniziative in campo per favorire il loro inserimento nel mondo del lavoro, mi riferisco a tutele gratuite, aggiornamento gratuito, può essere una soluzione per cominciare la professione?
«La formazione dei giovani è il target principale delle società scientifiche. Non c’è discussione se non c’è formazione, se non c’è qualità professionale anche l’inserimento nel mondo del lavoro è problematico. Il fenomeno del precariato oggi è un grande problema per i giovani, soprattutto in ambito chirurgico rispetto ad altre specialità. Dobbiamo garantire ai nostri giovani medici un percorso formativo e lavorativo valido per loro ma che sia anche di garanzia per la popolazione, la gente paga il Servizio Sanitario e vuole che sia di qualità».