L’Esecutivo Gentiloni è operativo. Approvata la manovra e fra le novità per il comparto sanità previsti finanziamenti, rinnovi contrattuali, stabilizzazione precari, risparmi sui biosimilari e maglie più larghe per i piani di rientro degli ospedali-azienda
Terzo governo di questa Legislatura e terza riconferma per Beatrice Lorenzin alla guida del Ministero della Salute. Come aveva fatto il 22 febbraio 2014 Matteo Renzi, anche il nuovo premier, Paolo Gentiloni, ha deciso di confermare la nomina che aveva fatto Enrico Letta il 28 aprile del 2013. Una scelta nel segno della continuità per affrontare le numerose sfide che attendono il Servizio Sanitario nazionale. Beatrice Lorenzin è tra le 6 donne confermate nel nuovo Esecutivo che vede tra le principali novità lo spostamento agli Esteri di Angelino Alfano (al suo posto agli Interni Marco Minniti), l’avvicendamento all’Istruzione tra Stefania Giannini e Valeria Fedele oltre al nuovo incarico per l’ormai ex ministro alle Riforme, Maria Elena Boschi, che ha assunto il ruolo di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.
«La legittimità di questo Governo è data dalla nostra Costituzione – ha dichiarato il Ministro alla Salute al termine del giuramento al Quirinale -. Chi ha l’onere e l’onore di governare deve rispondere ai bisogni delle persone, alle esigenze concrete, non si può paralizzare il Paese».
E proprio a proposito delle cose da fare, il ministro ha già dettato una scala di priorità: «Innanzitutto approvare i nuovi Lea che sono in commissione alla Camera, che sono le nuove prestazioni sanitarie, misure che arrivano ai cittadini che vivono situazioni di disagio. Dobbiamo, comunque, andare avanti nel lavoro molto importante che abbiamo impostato. Le prossime tappe? Rendere vive le norme approvate nella legge di bilancio. Abbiamo poi lo sblocco del turn over e i precari che sono sempre più un’emergenza nel centro e sud Italia e tutta la questione legata alla qualificazione del personale e quindi spero di portare a termine il patto della salute nell’articolo che manca, il 22 che è appunto quello per le professioni sanitarie». Infine un passaggio al Disegno di legge Lorenzin, arrivato alla ultime battute sul riordino degli ordini professionali e il sistema veterinario e poi sul voto finale sul disegno di legge sulla Responsabilità professionale medica. «Tutte queste cose insieme – ha concluso – disegnano un nuovo percorso per la sanità’ per affrontare le sfide importantissime che abbiamo».
LA MANOVRA PER LA SANITÀ – Riguardo la Manovra (a cui ha fatto cenno il ministro), approvata mercoledì 7 dicembre in tempi record, dopo un passaggio lampo in Senato, diventa operativa e determina sostanziali cambiamenti anche nel comparto sanità. Decisivo lo stanziamento di finanziamenti destinati al Servizio Sanitario nazionale che può contare su 113 miliardi di euro per il 2017 e a 114 miliardi per il 2018. Per il 2019 invece 115 miliardi di euro. Tra le principali novità da segnalare l’istituzione di un Fondo per il pubblico impiego che finanzierà la contrattazione collettiva per il triennio 2016-2018, il miglioramento economico del personale e le assunzioni di personale per le amministrazioni dello Stato. Inoltre garantite, almeno su carta, le assunzioni e le stabilizzazione dei precari e dei ricercatori insieme ai rinnovi contrattuali del personale SSN per cui è previsto uno specifico capitolo di spesa.
Istituito inoltre un altro fondo specifico per l’assistenza ai malati non autosufficienti del valore di circa 50 milioni di euro. Garantite le attività di ricerca negli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) e negli Istituti zooprofilattici sperimentali (Izs), che potranno continuare ad usufruire del personale già in servizio. Sempre nel campo della ricerca, si potenzia di 25 milioni di euro il Fondo ordinario per gli enti di ricerca vigilati dal MIUR (Foe).
Previsti inoltre Piani di rientro non solo per le Asl ma anche per gli ospedali. In particolare, i piani si applicheranno anche alle Aziende ospedaliere universitarie, agli Istituti di ricerca e cura a carattere scientifico o agli altri Enti pubblici. Altro obiettivo della manovra è incrementare il settore della Sanità digitale disciplinando l’infrastruttura nazionale necessaria a garantire i Fascicoli sanitari elettronici (Fse) e in questo campo, un ruolo primario lo avrà l’Agenzia per l’Italia digitale (AgID) che curerà la progettazione dell’infrastruttura in stretto collegamento con il ministero della Salute, il Mef e le Regioni.
Tra i finanziamenti destinati al SSN, un miliardo viene bloccata per la spesa farmaceutica, medicinali innovativi, farmaci oncologici e vaccini, quindi l’acquisto di medicinali destinati anche alla cura di patologie gravi o incurabili. Nel dettaglio per i farmaci innovativi, per cui l’AIFA stabilirà una precisa classifica, verranno istituiti due fondi, con una dotazione di 500 milioni ciascuno. Per i vaccini nasce un Piano Nazionale avvalorato da un fondo di circa 100 milioni che supporterà la spesa delle Regioni a decorrere dal 2018 e 2019.