Il segretario della Commissione Sanità conferma l’intenzione di maggioranza e Governo di accelerare sull’accordo transattivo proposto dal Ddl 2400. L’intervento a margine del convegno sulle malattie croniche intestinali della Fondazione Amici Italia Onlus, La Senatrice: «Problema sociale, si può intervenire solo con la ricerca ma bisogna lavorare su formazione e aggiornamento degli operatori sanitari»
«Ora la decisione passa alla Commissione Istruzione, la VII Commissione. Noi abbiamo dato un parere, questo è un problema che deve essere risolto per tanti motivi soprattutto per dare il giusto compenso a chi è rimasto tagliato fuori ma anche per porre fine ad una enorme emorragia di denaro causato da tutte le cause pendenti che regolarmente lo Stato perde perché questi erano diritti che dovevano essere garantiti e tutelati».
Anche la Senatrice Manuela Granaiola, segretario della Commissione Sanità, conferma che l’iter del Ddl 2400 prosegue spedito al punto che entro marzo si arriverà all’approvazione in Senato. Le parole dell’esponente del PD, che arrivano dopo quelle del Senatore Pietro Aiello, primo firmatario del Disegno di Legge in questione («Ex specializzandi, entro marzo il voto del DDL». Parla il primo firmatario: «Una garanzia per chi ha fatto ricorso») – rivelano la volontà di maggioranza e governo di arrivare ad una soluzione rapida e definitiva del contenzioso tra lo Stato ed i medici che si trascina da anni. Una lunga vertenza scandita da sentenze ormai tutte a favore dei ricorrenti con enorme dispendio di risorse per i rimborsi delle borse di studio non corrisposte o corrisposte in maniera parziale a quanti si sono specializzati tra il 1978 ed il 2006.
Le dichiarazioni della Senatrice Granaiola sono giunte a margine del convegno alla sala “Nassirya” del Senato sulle malattie croniche infiammatorie dell’intestino (colpiscono più di 4 milioni di persone nel mondo, di cui circa 200 mila solo in Italia) in cui è stata presentata la Fondazione Amici Italia onlus, presieduta da Gianfranco Antoni. All’appuntamento hanno partecipato anche le Senatrici Emilia Grazia De Biasi, presidente della Commissione Igiene e Sanità, e Nerina Dirindin, capogruppo Pd in Commissione sanità, oltre al presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) Walter Ricciardi (Piano Vaccini, Ricciardi (ISS) conferma: «I medici che li sconsigliano saranno rimossi») ed il Senatore Antonio Tommassini, presidente della Commissione Sanità fino al 2013. Gli aspetti scientifici sono stati approfonditi dal professor Francesco Pallone, gastroenterologo dell’Università Tor Vergata di Roma e dalla professoressa Paola Pisanti della Direzione Generale della Programmazione del Ministero Salute.
«Una Fondazione – ha commentato l’esponente del Partito Democratico – fortemente voluta dall’Associazione dei pazienti (MICI, ndr) perché queste malattie, per chi ne affetto, costituiscono un vero e proprio problema sociale. Si tratta delle malattie croniche e intestinale e quindi parliamo di colite ulcerosa, il morbo di Chron e altre malattie infiammatorie dell’intestino. Purtroppo ancora a livello di cure non si registrano ancora enormi progressi. Di conseguenza contiamo molto sulla ricerca e una Fondazione che può investire sulla ricerca è sicuramente importante e molto attesa anche da tutti i pazienti. Come è avvenuto in questo appuntamento è importante il coinvolgimento di tanti professionisti, lo scambio di esperienze, idee e suggerimenti può infatti essere utile anche per noi decisori per approvare delle leggi che possano favorire un cammino migliore sulla strada della remissione di queste patologie».
Insieme alla ricerca, un ruolo fondamentale è quello giocato dalla formazione e dall’aggiornamento ECM dei numerosi operatori sanitari, chiamati in causa per affrontare le malattie croniche intestinali. «È importante che circolino le buone pratiche – afferma la senatrice Manuela Granaiola – e che i medici si mettano in collegamento, perché lo scambio di formazione e un adeguato aggiornamento, possono sicuramente aiutare un percorso migliore anche per la ricerca di cure più appropriate ed efficaci per queste malattie che creano, per chi ne è affetto, un grave problema sociale. Senza sottovalutare – conclude – il grandissimo costo per il sistema sanitario nazionale che generano queste patologie».
Le MICI (Malattia infiammatorie croniche intestinali) hanno un’incidenza stimata intorno ai 10-15 nuovi casi su 100.000 abitanti all’anno, con una prevalenza calcolata di circa lo 0,2 – 0,4%. Queste malattie si manifestano prevalentemente in età giovanile (20 – 30 anni) ed in terza età (65 anni), ma non sono rari i casi anche nei bambini e negli adolescenti. L’ipotesi più accreditata sulle cause delle MICI è che dipendano da una risposta alterata del sistema immunitario in soggetti geneticamente predisposti. Nell’ultimo decennio gli studi di genetica hanno permesso di identificare diverse mutazioni che predispongono alle malattie infiammatorie croniche dell’intestino. Tuttavia, anche nel corso del convegno, è emerso che sono ancora svariati gli interrogativi sulle cause e i meccanismi della malattia che necessitano di risposte per fornire soluzioni terapeutiche ai bisogni di cura dei pazienti. Uno dei punti messi in particolare evidenza è che, ad oggi non esiste ancora una cura definitiva.