Lavoro e Professioni 1 Settembre 2021 10:39

Il Cnt al congresso della società europea dei trapianti, Cardillo: «Italia conferma leadership internazionale»

L’autorità competente italiana presente a Milano con 18 tra progetti e studi. Il direttore: «Più integrazione con ospedale e territorio»

Si chiude oggi a Milano il ventesimo congresso dell’Esot, la società scientifica europea per i trapianti di organo, che in questi giorni ha riunito in Italia i protagonisti della trapiantologia internazionale e tutti i principali attori istituzionali delle reti sanitarie di tutte le nazioni del continente. Anche il Centro nazionale trapianti ha partecipato all’evento come autorità competente del nostro Paese, coordinando due sessioni di lavoro e presentando un numero particolarmente significativo di progetti e studi, ben 18, in particolare un lavoro sull’utilizzo dei donatori positivi al SARS-CoV-2, appena pubblicato sull’American Journal of Transplantation, e quello sui risultati di un anno di applicazione del nuovo protocollo nazionale per i pazienti urgenti in attesa di trapianto di cuore.

«La presenza del Cnt a Esot 2021 è stata l’occasione per rimarcare la leadership della trapiantologia italiana nel panorama europeo e mondiale – spiega il direttore Massimo Cardillo –. La rete del Servizio sanitario nazionale è stata tra quelle che ha sopportato meglio i colpi della pandemia, con un calo dell’attività del 10% durante le prime ondate, mentre nel resto del mondo la media è stata del 31%, come ha verificato uno studio presentato proprio qui a Milano». Non solo: «Durante la pandemia – ricorda Cardillo – l’Italia dei trapianti è stata pioniera su molti fronti: dal primo trapianto europeo di polmone su un paziente vittima del Covid fino ai primi trapianti al mondo da donatori positivi al virus, prima su riceventi positivi e infine persino su pazienti negativi all’infezione. Esperienze che abbiamo analizzato e condiviso durante il congresso e che oggi sono best pratice a livello internazionale».

Ora la sfida, conclude il direttore del Cnt, è quella di «individuare e adottare misure che possano consolidare l’attività di donazione e trapianto nei vari paesi europei rendendola più flessibile e capace di reggere l’urto di grandi emergenze sanitarie come quella che stiamo attraversando». In particolare, «l’esperienza della pandemia ci insegna che va rafforzata l’integrazione con le strutture ospedaliere e la medicina del territorio, fondamentale per l’approccio multidisciplinare richiesto dal trapianto, e questo a partire dalla rete delle terapie intensive, che sono state la trincea del Covid ma che sono anche il luogo nel quale si concretizzano le donazioni di organi che rendono accessibile ai pazienti in attesa la terapia del trapianto».

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Nasce il progetto PMLAb per i pazienti COVID-19 immunocompromessi
La gestione del paziente immunocompromesso con COVID-19 richiede una particolare attenzione, che si concretizza con le Profilassi Pre-Esposizione con anticorpi monoclonali. A questo scopo è nato il progetto Prevention Management LAboratory (PMLAb), presentato oggi a Roma
Trapianti: nuove speranze da fegato di maiale attaccato esternamente al corpo umano
Un team del chirurghi dell’Università della Pennsylvania ha attaccato esternamente il fegato di un maiale a un corpo umano cerebralmente morto e lo hanno osservato filtrare con successo il sangue. Si tratta di un passo in avanti verso la possibilità di provare la stessa tecnica anche in pazienti con insufficienza epatica
Il CNT operativo compie 10 anni. In Italia 1 trapianto ogni 2 ore e mezza
Compie dieci anni il CNT operativo, la struttura del Centro nazionale trapianti attiva 24 ore su 24 che si occupa dell’assegnazione degli organi e del coordinamento dei prelievi per tutti i programmi nazionali di trapianti. Alla cerimonia ha preso parte il ministro della Salute Orazio Schillaci
Covid, alcune persone potrebbero aver perso l’olfatto per sempre? L’ipotesi allarmante in uno studio
La perdita dell'olfatto a causa di Covid-19 potrebbe durare a lungo o addirittura per sempre. Uno studio rivela che una persona su 20 non l'ha recuperato dopo 18 mesi
Anche i malati rari possono donare gli organi. Lo studio italiano
È italiano il primo studio che analizza l’idoneità alla donazione d’organo per circa 500 malattie neurologiche rare. Dallapiccola (Opbg): «Nell’85% dei casi è possibile procedere al trapianto. Stilate le prime linee-guida in materia. Risultati importanti che permetteranno di ampliare il numero di donatori utilizzabili: in Italia sono circa 8 mila i pazienti in lista d’attesa per un trapianto»
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...
Sanità

I migliori ospedali d’Italia? Sul podio Careggi, l’Aou Marche e l’Humanitas di Rozzano

A fotografare le performance di 1.363 ospedali pubblici e privati nel 2023 è il Programma nazionale sititi di Agenas. Il nuovo report mostra un aumento dei  ricoveri programmati e diu...