Una storia di amicizia sincera tra due generazioni, culture ed esperienze diverse che oltrepassa i confini della vita. Questo il soggetto del film “Il diritto alla Felicità”, prodotto da Imago Film con il patrocinio di Federfarma e il supporto non condizionato di Sanofi. I protagonisti sono Libero, un appassionato venditore di libri usati interpretato da […]
Una storia di amicizia sincera tra due generazioni, culture ed esperienze diverse che oltrepassa i confini della vita. Questo il soggetto del film “Il diritto alla Felicità”, prodotto da Imago Film con il patrocinio di Federfarma e il supporto non condizionato di Sanofi. I protagonisti sono Libero, un appassionato venditore di libri usati interpretato da Remo Girone, ed Essien, un ragazzino immigrato in Italia da pochi anni, che impara a conoscere e ad amare la cultura occidentale proprio grazie alle pagine dei libri che Libero gli presta o regala periodicamente.
«Federfarma ha deciso di patrocinare l’iniziativa perché condivide i principi ispiratori del film, in piena sintonia con il ruolo svolto dalle farmacie ogni giorno sul territorio per accogliere i cittadini e superare le diseguaglianze sanitarie – afferma il segretario nazionale di Federfarma, Roberto Tobia –. Il film offre suggestioni e spunti di riflessione su temi molto importanti, quali la fiducia che alimenta le relazioni interpersonali o la condivisione della conoscenza come difesa contro la disinformazione, proprio come avviene in farmacia, nel rapporto quotidiano con i cittadini che spesso entrano semplicemente per avere un consiglio o essere rassicurati sul corretto uso di un farmaco».
Il diritto alla salute è parte integrante del diritto alla felicità, come emerge da una scena del film, in cui il protagonista parla a Essien del premio Nobel per la pace Albert Schweitzer e del suo lavoro in Africa, sottolineando il contributo al progresso medico e alla scoperta di farmaci come antibiotici e vaccini. Proprio in considerazione dell’intento di diffondere un messaggio dal significativo contenuto sociale e culturale, il film è dedicato all’Unicef e parte dei proventi derivanti dalla sua distribuzione sul territorio nazionale e internazionale saranno devoluti a Unicef Italia.
«Quella dell’Unicef è la storia di un impegno volto a promuovere i diritti dei bambini, come previsto dalla Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, nostra guida in tutte le attività che svolgiamo – ha dichiarato Carmela Pace, Presidente dell’Unicef Italia –. Il cinema è un veicolo fra i più importanti per comunicare messaggi positivi che contribuiscono alla maturazione di una coscienza collettiva più vicina e attenta alle problematiche che colpiscono l’infanzia in Italia e nel mondo. Ringraziamo il regista Claudio Rossi Massimi, Lucia Macale e la produzione Imago, Raicom e Rai Cinema per la diffusione attraverso questo film di tematiche così importanti, soprattutto in un momento come quello che stiamo vivendo in cui la pandemia da Covid-19 ha ridotto le nostre interazioni e ampliato le distanze fisiche e, talvolta, emotive. I bambini e i giovani hanno bisogno del nostro sostegno e supporto, hanno bisogno di essere felici».
«Al fianco di Federfarma abbiamo affrontato negli anni tante battaglie per lo sviluppo di una cultura dell’automedicazione responsabile e un accesso allargato all’innovazione. Siamo oggi felici di essere nuovamente al loro fianco, in questa campagna di sensibilizzazione sociale al diritto alla felicità e, di fatto, alla salute. Contribuire al sostegno e allo sviluppo di questo progetto è per noi motivo di grande orgoglio», commenta Marcello Cattani, Presidente e Amministratore Delegato di Sanofi in Italia.
«Girare un film in piena seconda ondata Covid è stato un atto di coraggio – sottolinea Lucia Macale, produttrice del film –. Mi piacerebbe che questo film regalasse ai propri spettatori il coraggio della speranza. Il diritto alla felicità non è mai stato più attuale».
«Ho sempre creduto che l’amore e la cultura siano le strade più dirette per conquistare la felicità – afferma il regista Claudio Rossi Massimi –. L’amore, soprattutto quello per il prossimo, ci libera da ogni egoismo e pregiudizio mentre la cultura, coltivata e accresciuta attraverso i libri, ci rende più liberi e protetti dagli strali dell’avversa fortuna».
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