Lavoro e Professioni 25 Febbraio 2019 16:18

Il medico è sempre responsabile di eventuali errori nella diagnosi anche quando i sintomi sono aspecifici o non univoci?

Recentemente la Corte di Cassazione (Cass. Civ. Sez. III n. 30999 del 30/11/18) ha delineato in maniera molto precisa il concetto di diligenza del professionista con riferimento specifico ai medici, precisando che ad essi è richiesta la diligenza del “professionista medio” da intendersi non come un professionista mediocre, ma anzi bravo cioè serio, preparato zelante ed efficiente. Da ciò si può ragionevolmente desumere che anche se la tipologia del sintomo rende difficile la diagnosi il medico non può limitarsi ad agire in maniera superficiale sottovalutando possibili alternative, anche se statisticamente meno probabili.

 

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Nutri e Previeni

Alimentazione, la dieta africana ‘spegne’ l’infiammazione

Allo studio hanno partecipato 77 uomini sani della Tanzania, alcuni sono passati a una dieta occidentale per due settimane, altri ad una africana tradizionale
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. “La sopravvivenza aumenta, ma recidive e infezioni restano una minaccia”

In occasione del mese di sensibilizzazione sul mieloma multiplo, l’AIL pone l’attenzione su tre aspetti fondamentali per chi convive con questa patologia: l’aumento della sopravviven...
di I.F.
Lavoro e Professioni

Congresso Fnopi, Mangiacavalli: “Il problema degli infermieri è il problema dell’Italia tutta”

Il messaggio del Presidente della Repubblica: "L'opportunità mi è grata per esprimere la riconoscenza della Repubblica per il contributo delle professioni infermieristiche alla salute de...
di I.F.