Se il pagamento di due premi non garantisce la copertura
Sono un medico anestesista libero professionista. Due anni fa io e i medici della mia equipe ricevemmo un avviso di garanzia per il decesso di un paziente durante un intervento. Il mio Assicuratore, dopo essere stato da me informato della cosa, mi ha risposto che al momento non poteva assumere in carico il danno in quanto “il fatto non concretizzava ai sensi delle condizioni di polizza un sinistro”. La lettura della polizza mi confermava purtroppo che la definizione di sinistro riguardava esclusivamente il caso di “richiesta di risarcimento del danno”; nel mio caso tale richiesta in verità non esisteva. Ritenni che la richiesta mi sarebbe prima o poi pervenuta, invece dopo un paio di mesi ho ricevuto la disdetta della polizza dal mio assicuratore. Sono stato costretto quindi a trovarmi un altro assicuratore disponibile a coprire la mia responsabilità professionale, il quale però mi ha esplicitamente escluso dalla garanzia l’evento nel quale ero stato coinvolto. E’ accettabile che un professionista che ha sempre pagato la sua polizza (nel caso mio addirittura due!) si trovi in una situazione come la mia?
Si tratta di un caso di evidente vessatorietà della clausola “Claims made”, aggravata dalla ormai obsoleta limitatezza della definizione di sinistro adottata dalla sua polizza e, mi permetto di dirlo, dal comportamento quanto meno poco corrente del suo assicuratore che ha provveduto a disdire con inusuale tempestività la sua polizza. Temo che Lei possa far ben poco. Anche la citazione in giudizio del suo primo assicuratore, contestandogli il fine elusivo della sua disdetta, mi sembra una via incerta e comunque tardiva. Il suo è un caso al quale il legislatore sembra aver messo riparo. Infatti nella bozza del DPR – quello che dovrà regolamentare l’assicurazione di responsabilità professionale sanitaria – la definizione di sinistro è ampia e comprende anche il caso di ricevimento di un avviso di garanzia.
Ennio Profeta – consulente SanitAssicura