L’importanza della garanzia postuma per il medico in pensione
Sono un urologo, già dirigente sanitario presso un’azienda ospedaliera della Puglia, e da un anno in pensione. Alcuni giorni fa ho ricevuto una comunicazione dalla Corte dei Conti la quale mi ha invitato a dare spiegazioni circa l’esborso che la mia ex azienda ha dovuto effettuare a seguito di un danno procurato ad un paziente nel contesto di prestazioni sanitarie diagnostiche da me eseguite. Ho informato il mio assicuratore (con il quale tramite una convenzione stipulata dalla mia azienda avevo assicurato la colpa grave) circa la comunicazione della Corte dei Conti, ricevendone una risposta sconfortante. Il mio assicuratore infatti mi ha comunicato che non si farà carico della pratica in quanto la mia polizza è ormai scaduta ed io non ho provveduto all’attivazione della garanzia postuma all’atto del mio pensionamento. Può spiegarmi come in effetti stanno le cose?
In realtà sembra che il suo assicuratore abbia ragione. Rammento che la polizza RC professionale medica è regolamentata dalla clausola “claims made” (che ormai tutti ben conoscono!) la quale sancisce che all’atto della scadenza della polizza la garanzia si interrompe. Lei evidentemente, andando in pensione, non ha provveduto a richiedere l’attivazione della garanzia “postuma” con il versamento di un premio aggiuntivo. La postuma è la garanzia che copre gli eventi dannosi che, pur accaduti durante il periodo di servizio, vengono denunciati dopo la scadenza della polizza. Di norma l’assicuratore concede sei mesi di tempo per l’accensione di tale copertura. Sono pertanto spiacente di confermarle che la risposta dell’assicuratore è corretta. Sarebbe utile – e sarà mia cura suggerirlo almeno alle aziende sanitarie con le quali sono in contatto – che le aziende inserissero tra la documentazione che il sanitario deve presentare all’atto della domanda di pensionamento, anche un avviso che rammenti e suggerisca al medico di attivare la garanzia postuma.
Ennio Profeta – consulente SanitAssicura