Recentemente la Corte di Cassazione si è pronunciata delineando in maniera molto chiara proprio questa questione. Con la sentenza 19204/18 ha infatti precisato che, stante la sussistenza del danno, il paziente non è tenuto a dimostrare la colpa del medico, ma quanto meno la connessione fra la condotta di quest’ultimo e le conseguenze dannose. Se […]
Recentemente la Corte di Cassazione si è pronunciata delineando in maniera molto chiara proprio questa questione. Con la sentenza 19204/18 ha infatti precisato che, stante la sussistenza del danno, il paziente non è tenuto a dimostrare la colpa del medico, ma quanto meno la connessione fra la condotta di quest’ultimo e le conseguenze dannose. Se tale connessione non riesce ad essere dimostrata in sede di giudizio, la domanda di risarcimento deve essere rigettata.