Lavoro e Professioni 21 Giugno 2021 15:16

Incarichi e carriera: l’impatto del CCNL sulle aspirazioni dei giovani medici del SSN

«Il solito lento e macchinoso ingranaggio burocratico non facilita l’assegnazione delle posizioni. Scarso l’investimento sui giovani e la loro valorizzazione. È necessario un cambio di passo». I risultati del sondaggio di Anaao Giovani

L’entrata in vigore del CCNL 2016-2018 nel dicembre 2019, ha fatto ripartire una stagione contrattuale ferma da dieci anni, e arrugginita nei suoi grandi sistemi. Tra i numerosi traguardi contrattuali raggiunti, va dato particolare risalto alla nuova strutturazione del sistema di assegnazione degli incarichi per i dirigenti medici e sanitari della pubblica amministrazione.

«Nel nuovo CCNL – spiega il sindacato – tale azione si contestualizza con l’istituzione del cosiddetto “doppio binario” all’interno di una riforma strutturale delle carriere: l’opportunità di accedere a incarichi di natura professionale oltre che gestionale e l’obbligo di assegnazione di incarichi professionali a tutti i dirigenti medici e sanitari al raggiungimento dei 5 anni di anzianità effettiva».

«Tra le novità vi è, inoltre, l’introduzione dell’obbligo di attribuzione di un incarico definito “di base” a tutti i dirigenti medici e sanitari neoassunti, con una ridefinizione della retribuzione di posizione parte fissa e, dunque, un incremento salariale netto. Questa nuova opportunità di carriera – sottolinea l’Anaao giovani – consente scenari gratificanti per i giovani dirigenti neoassunti, come per tutti gli under 45, che aspettano da tempo una valorizzazione economica e professionale del loro lavoro».

Nonostante l’entrata in vigore del CCNL 2016-2018 l’Aaao giovani osserva che che ci sia «la necessità di confrontarci con realtà regionali differenti, con meccanismi burocratici disomogenei nel territorio, che sfociano, sovente, in difficoltà nell’attuazione e nel recepimento di nuove normative accentuando un regionalismo delle politiche sanitarie che male si sposa con le caratteristiche universalistiche nazionali del nostro Sistema Sanitario».

«Il risultato è spesso quello di veder nascere delle vere e proprie fratture generazionali oltre che professionali. In tale contesto – prosegue il sindacato – il compito delle organizzazioni sindacali, anche e soprattutto a livello periferico, deve essere quello di vigilare sulla corretta applicazione del contratto in merito all’attribuzione degli incarichi professionali e di promuovere l’utilizzo adeguato dei fondi aziendali. Il settore Anaao Giovani ha deciso di promuovere un’indagine conoscitiva, rivolta a dirigenti medici e sanitari under 45, assunti con contratto a tempo indeterminato all’interno di Aziende Ospedaliere o Enti del territorio nazionale, in merito alle attuali posizioni dirigenziali e alla titolarità di eventuali incarichi professionali o di base a distanza di quasi 18 mesi dall’entrata in vigore del CCNL 2016-2018».

«Il sondaggio rappresenta la fotografia della situazione economico-contrattuale dei giovani professionisti sanitari in Italia oggi, valutando la corretta attuazione periferica delle norme contrattuali riguardanti le posizioni derivanti dal nuovo CCNL, con l’auspicio di promuovere una maggiore consapevolezza e sensibilità contrattuale da parte degli stessi dirigenti. Inoltre, dall’individuazione di eventuali criticità del Sistema, nell’applicazione e attuazione del contratto, potrebbero derivare spunti per eventuali richieste di modifiche e/o integrazioni nel testo del prossimo CCNL 2019/2021, oramai alle porte».

La survey di Anaao giovani: analisi dei dati

«La survey – precisa l’Anaao giovani – è costituita da 11 quesiti di carattere generale comprendenti un’indagine demografica e domande di carattere più specifico mirate alla conoscenza dell’attuale applicazione delle norme contrattali in materia di incarichi professionali nelle varie aziende sanitarie. Sono stati raccolti anche dati utili a determinare quale sia la percezione soggettiva di quanto previsto dal CCNL in materia di incarichi professionali su una popolazione eterogenea di circa 1.000 tra medici e dirigenti sanitari under 45 dipendenti del SSN».

Obiettivi dell’indagine

«Nello specifico, le 11 domande hanno esplorato tre situazioni specifiche:
1) l’effettiva assegnazione degli incarichi di base per i neoassunti e gli incarichi professionali/gestionali come previsto dalla nuova normativa vigente del CCNL Sanità (2016-2019) in base all’anzianità di servizio;
2) la corretta e tempestiva applicazione della nuova normativa contrattuale in merito agli incarichi di base, professionali, gestionali da parte dei diversi enti di comparto regionali (AUSL, Aziende integrate Ospedaliere-Universitarie, IRCCS) ivi compresa la clausola di garanzia come previsto dall’art. 92 CCNL 2016-2018;
3) la percezione del dirigente medico in merito all’adozione degli adempimenti contrattuali relativi agli incarichi di base/professionali da parte della UOC di riferimento. I risultati ottenuti sono stati stratificati in base al sesso, regione lavorativa, tipologia di azienda ospedaliera in cui il dirigente presta servizio (AULS, Azienda Ospedaliera-Universitaria, IRCSS) e anzianità di servizio (<5 anni; 5-15 anni; >15 anni)».

Età, sesso e distribuzione geografica dei responders

«Il 58.3% dei responders ha meno di 40 anni, con una distribuzione omogenea per sesso (54.4% sesso femminile, il 45.6% di sesso maschile). La distribuzione geografica è piuttosto varia, con il 36.4% che lavora presso un ente di comparto delle regioni del Nord, il 40.6% nel Centro-Italia, e il 23% presso un ente del Sud.

Il 61.6% presta servizio presso un’Azienda Sanitaria Locale (AULSS), il 31.4% presso un’Azienda Ospedaliera Universitaria (AOU), il 7% presso un Istituto di Ricovero e Cure a carattere scientifico (IRCSS).

Nell’ambito delle Aziende Ospedaliere Locali (AULSS), il 60.4% dei responders ha meno di 40 anni, il 22.4% ha una fascia d’età compresa tra i 30-35 anni, il 38% tra i 36-40, il 39.6%> 40 anni, mentre nelle AOU abbiamo riportato le seguenti percentuali: il 14.5% (30-35 anni), il 43.8% (36-40 anni), il 41.7% (>40 anni).

Infine, nelle strutture IRCSS, le percentuali riscontrate sono così ripartite: 21.7% (30-35 anni), 41.3% (36-40 anni), 37% (≥40 anni)».

Anzianità di servizio

«Relativamente all’anzianità di servizio, il 48.6% dei responders ha dichiarato un’anzianità di servizio <5 anni, il 49.5% dei soggetti tra 5-15 anni, e meno del 2% (1.9%) >15 anni, confermando il trend nazionale che ha visto nel tempo un ingresso sempre più tardivo nel mondo del lavoro».

Assegnazioni degli incarichi

«Nel campione generale, il 52.9% ha rivelato di non aver ancora ricevuto l’assegnazione di un incarico professionale di base (Nord: 42.1%; Centro: 37.6%; Sud: 20.3%). Solamente il 5.98% ha riportato l’assegnazione di un incarico gestionale, mentre nell’ambito dei dirigenti con un’anzianità di servizio ≥ 5 anni, il 17.7% ha confermato di aver ricevuto in incarico professionale. Il 79.6% ha, inoltre, dichiarato di non usufruire della clausola di garanzia prevista dal nuovo contratto. Il 50.9% ha segnalato l’assenza di un adeguamento, nella propria UOC di appartenenza, della nuova normativa relativa al CCNL».

Dirigenti neoassunti (<5 anni di servizio):

  • il 55% ha confermato di aver ricevuto l’assegnazione di un incarico professionale di base (Nord: 31.4% – Centro: 43.3% – Sud: 25.3%)
  • il 45.1% dei medici intervistati ha rivelato che la propria struttura non ha ancora recepito gli adempimenti contrattuali previsti (Nord: 31.4% – Centro: 43.3% – Sud: 25.3%)
  • il 24.9% ha riportato un tempestivo adeguamento alla nuova normativa nella propria U.O.C. (Nord: 31.4% – Centro: 43.3% – Sud: 25.3%)
  • Il 29.8% dei soggetti intervistati ha riportato un progressivo aggiornamento delle procedure di conferimento degli incarichi all’interno del proprio ente di comparto (Nord: 31.4% – Centro: 43.3% – Sud: 25.3%).

Dirigenti con un’anzianità di servizio compresa tra 5-15 anni:

  • il 76.7% ha dichiarato di non aver ricevuto l’assegnazione di un incarico professionale di base (Nord: 42.1%; Centro: 37.6%; Sud: 20.3%)
  • il 10.2%, dichiara di aver ricevuto l’assegnazione di un incarico gestionale (U.O.S.) (Nord: 42.1%; Centro: 37.6%; Sud: 20.3%)
  • il 34.5% ha riportato di aver ricevuto un incarico professionale (Nord: 42.1%; Centro: 37.6%; Sud: 20.3%)
  • il 44.8% dichiara di usufruire della clausola di garanzia (art. 92 del CCNL 2016-2018) (Nord: 42.1%; Centro: 37.6%; Sud: 20.3%).

«Il 58.4% dei dirigenti intervistati – continua – ha lamentato l’assenza di un aggiornamento degli adempimenti contrattuali previsti dal nuovo CCNL mentre solo il 13.3% ha evidenziato un corretto aggiornamento e adeguamento alla nuova normativa in vigore (Nord: 42.1%; Centro: 37.6%; Sud: 20.3%)».

Dirigenti con anzianità di servizio >5 anni:

  • il 78,6% dei dirigenti medici ha dichiarato di aver atteso un periodo compreso tra 0-5 anni prima del conferimento dell’incarico professionale dopo il raggiungimento della soglia dei 5 anni di servizio,
  • il restante 21,4% oltre 5 anni (Nord: 51.8%; Centro 40.1%; Sud: 8.1%).

In questo sottogruppo di dirigenti, la clausola di garanzia risulta applicata solo nel 37.5% dei casi.

«Infine, riguardo alla percezione dei dirigenti medici sulla reale applicazione normativa da parte dei dirigenti delle rispettive UOC, il 52.6% dichiara l’assenza di aggiornamento alle nuove normative, il 28.9% rivela un progressivo aggiornamento, mentre soltanto il 18.5% dichiara un’appropriata ricezione da parte del proprio direttore di UOC della nuova normativa vigente (Nord: 51.8%; Centro 40.1%; Sud: 8.1%)».

Conclusioni

«L’indagine ha restituito un’istantanea dell’attuale quadro delle assegnazioni delle posizioni all’interno del Sistema sanitario nazionale e la sua distribuzione regionale, alla luce della linea di indirizzo definita dal contratto CCNL 2016-2018 entrato in vigore nel gennaio 2019; la survey intendeva anche misurare il gradimento nei confronti di un SSN da rifondare, che necessita di un restyling e che deve essenzialmente recuperare un appeal che impedisca e blocchi la progressiva fuoriuscita di medici dal sistema».

«I dati – evidenzia il sindacato – offrono spunti importanti di riflessione e rappresentano la tendenza nazionale, ovvero da un lato il solito lento e macchinoso ingranaggio burocratico che non facilita, soprattutto a livello periferico, l’attivarsi e la velocizzazione delle pratiche per l’assegnazione delle posizioni e dall’altro lo scarso investimento sui giovani e la loro valorizzazione».

«È necessario sicuramente un cambio di passo – fa sapere Anaao giovani – accelerando il percorso delle riforme, snellendo la burocrazia (il 78.6% degli intervistati che aveva superato i 5 aa di anzianità riferisce di non aver usufruito della clausola di garanzia e il 66.6% ha confermato il mancato adempimento contrattuale relativo al nuovo CCNL da parte della propria azienda), e investendo sui giovani (solo il 5.98% degli aventi diritto ha riferito di aver ricevuto un incarico gestionale). Soltanto il 18,3% degli intervistati ha dichiarato di essere a conoscenza delle normative contrattuali sugli incarichi o di averne ricevuto diffusione da parte del proprio Direttore, dimostrando ancora una volta, come il ruolo e l’impegno del sindacato vada al di là della sola tutela e diventi sempre più quello di organismo che informa e forma. Questi interventi, infine, serviranno anche da apripista per il nuovo CCNL 2019-2021, attualmente in progress e nel quale tutti noi riponiamo grandi speranze e aspettative» conclude Anaao giovani.

 

 

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