La protesta continua venerdì 10 maggio tra flashmob e infopoint infermieristici con attività dedicate in tutte le Regioni
Ha preso il via davanti alla Regione Lazio la mobilitazione degli infermieri italiani che culminerà il 10 maggio con una grande manifestazione in Piazza Castello a Torino per combattere contro il grave fenomeno del demansionamento. Le iniziative proseguiranno con un calendario diffuso su tutto il territorio nazionale: oggi sono previsti presidi in forma statica davanti alle sedi regionali di Lombardia (Milano, Via Melchiorre Gioia dalle 10 alle 13), Campania (Centro Direzionale Isola C3 dalle 10 alle 13) e Molise (Campobasso, Via Genova dalle 10 alle 13).
La protesta continua venerdì 10 maggio tra flashmob e infopoint infermieristici con attività dedicate alla popolazione nelle Regioni: Trentino Alto Adige (Trento, Piazza Dante dalle 14.30 alle 16.30), Piemonte (Torino, Piazza Castello dalle 9 alle 13), Liguria (Genova, Piazza De Ferrari dalle 9 alle 12), Veneto (Dorsoduro 3901 dalle 9 alle 12), Emilia Romagna (Bologna, Via Aldo Moro dalle 10 alle 13), Marche (Ancona, Via Tiziano dalle 10 alle 12), Umbria (Perugia, Piazza Italia dalle 11 alle 13), Toscana (Firenze, Piazza Duomo dalle 11alle 15), Sicilia (Palermo, Piazza Ottavio Ziino dalle 10 alle 13) e Sardegna (Cagliari, Via Roma dalle 10 alle 13). Tutte le manifestazioni rientrano nell’ambito della campagna Nursing Up #noaldemansionamento, lanciata dal sindacato di categoria in Assemblea nazionale, a cui hanno partecipato centinaia di attivisti accorsi da ogni parte d’Italia per denunciare ciò che accade in numerose Aziende sanitarie, dove i professionisti della salute sono costretti quotidianamente a fare fronte a una situazione emergenziale dovuta alla grave carenza di organico con punte di criticità nelle Regioni sottoposte ai piani di rientro. Ma per il personale del SSN, già ridotto ai minimi termini per il blocco decennale del turnover, la situazione è destinata a peggiorare in vista di ulteriori emorragie causate dai prepensionamenti di Quota 100.
«Il demansionamento degli infermieri scaturisce come conseguenza delle criticità del contesto sanitario, caratterizzato, ora più che mai, dalla disorganizzazione del lavoro che dipende dalla carenza o assenza di personale ausiliario e da politiche decennali tese a depauperare il Servizio pubblico. Tagliare le risorse ad esso destinate, lo sappiamo bene, significa comprimere i diritti che fanno capo sia al cittadino, che chiede legittimamente di essere curato, sia al lavoro degli infermieri costretti a svolgere funzioni improprie, i quali, perdendo dignità e valorizzazione, vedono scadere loro malgrado la qualità dell’assistenza». A spiegarlo Antonio De Palma, presidente del Nursing Up.
Per il leader sindacale è giunta l’ora di serrare i ranghi della categoria che sopporta da lungo tempo condizioni di lavoro inaccettabili, a fronte di un’evoluzione della figura infermieristica dal punto di vista della responsabilità professionale e dell’inquadramento ordinistico (l’albo conta 450mila unità, di cui 270mila in forze alla PA), ma senza i relativi riconoscimenti a livello di valorizzazione professionale, consentendo uno sfruttamento pericoloso da parte delle Aziende. «Lottiamo insieme, infermieri e cittadini, uniti e solidali contro il demansionamento degli infermieri per esercitare la professione senza doverla sacrificare per logiche di risparmio che danneggiano il diritto alla salute. Ci vuole un grado maggiore di consapevolezza da parte di ognuno di noi- ribadisce De Palma- ce lo impone il nostro senso del dovere e ce lo chiede in primis la gente che attende mesi in lista d’attesa per accedere ad una visita specialistica».
«Adesso occorre un cambiamento culturale– chiosa il presidente Nursing Up- per aiutare gli infermieri a fermare le pericolose ricadute che il fenomeno comporta sulla qualità dell’assistenza ai cittadini. Con questa campagna vogliamo richiamare le Aziende sanitarie alle loro responsabilità, informare i professionisti sulla problematica e affrontarla concretamente acquisendo le denunce di ciò che accade». Nell’ambito della campagna #noaldemansionamento sono previste non solo forme di protesta organizzate dalle delegazioni regionali, ma anche dibattiti con personalità politiche e infopoint su materie di competenza professionale infermieristica con attività di cui i cittadini potranno usufruire.