In una terra devastata da epidemie e povertà c’è spazio per la solidarietà. Intervista al dottor Ausili
Non solo Ebola. Dalla profonda Africa arrivano anche buone notizie. Ne abbiamo parlato con Emanuele Ausili, pediatra al Policlinico Gemelli di Roma e presidente dell’associazione Onlus “La Terrazza dell’Infanzia”, che opera proprio nella Repubblica Democratica del Congo.
Si tratta dell’ultimo Paese in ordine cronologico ad essere stato colpito dall’epidemia che da mesi sta falcidiando l’Africa Occidentale.
Di cosa si occupa, nello specifico, la vostra associazione?
“La Terrazza dell’Infanzia”, Onlus nata nel 2005, è impegnata in progetti in favore delle popolazioni dell’Africa. In particolare, ci occupiamo della Repubblica Democratica del Congo con il nostro ospedale pediatrico di Kimbondo. Ultimamente, in collaborazione con Consulcesi, stiamo finanziando la costruzione di una scuola nell’area di Kinta. E’ un progetto che si chiama “Kintaround”, e che prevede la costruzione di cinque nuove aule destinate ai bambini dei villaggi di Kinta, una zona alla periferia della capitale Kinshasa. Si tratta di un’iniziativa che rientra nei progetti della nostra fondazione pediatrica, di cui è presidente padre Hugo Rios: è lui che ci ha aiutato a fondare questa associazione, ed è per noi un simbolo.
Qual è il suo punto di vista sulla situazione attuale e sulle prospettive di sviluppo in queste aree così difficili?
Purtroppo la situazione – sanitaria ed economica – nella Repubblica Democratica del Congo è estremamente critica: la mortalità infantile è elevatissima, e le varie Onlus, fondazioni ed enti che collaborano per migliorare la situazione sono i benvenuti. Uno degli obiettivi primari è arginare le emergenze sanitarie nella zona, soprattutto per patologie come l’AIDS, la tubercolosi, e le varie parassitosi. A tale proposito, nei nostri progetti futuri c’è proprio la costruzione di un ospedale. L’idea è di affiancare un presidio medico a quello scolastico, per dare alla popolazione due contributi fondamentali: l’istruzione e la salute.