La poca disponibilità di personale infermieristico si traduce in ricoveri ospedalieri più lunghi ed esiti peggiori per i pazienti, associati a tassi di mortalità più elevati. Questo allarmante risultato emerge da uno studio pubblicato sul British Journal of Surgery
La poca disponibilità di personale infermieristico si traduce in ricoveri ospedalieri più lunghi ed esiti peggiori per i pazienti, a loro volta associati a tassi di mortalità più elevati. Questo allarmante risultato emerge da uno studio condotto dagli scienziati dell’Università di Southampton, i cui risultati sono stati pubblicati sul British Journal of Surgery. I ricercatori hanno valutato i dati relativi a 213.910 ricoveri ospedalieri da quattro istituzioni mediche del National Health Service inglese tra aprile 2015 e febbraio 2020.
A livello mondiale, spiegano gli esperti, si eseguono oltre 300 milioni di interventi chirurgici, che necessitano poi assistenza da parte del personale infermieristico. Studi recenti hanno dimostrato che circa il 55 per cento delle infezioni del sito chirurgico sarebbero prevenibili. Finora gli interventi di sicurezza per affrontare questo problema si sono concentrati principalmente sull’implementazione di checklist, formazione del personale e miglioramento del lavoro di squadra. La carenza di personale, tuttavia, costituisce un fattore importante che influenza il rischio di infezioni ed esiti avversi a seguito di un intervento chirurgico. In particolare, riportano gli autori, la carenza di personale infermieristico è associata a un rischio di riammissione in ospedale del 2,3 e del 4,8 per cento di riammissioni ospedaliere e di trombosi venosa profonda, rispettivamente.
Tra le altre complicazioni, gli scienziati evidenziano il pericolo di polmonite e ulcere da pressione, che risultano rispettivamente maggiorate del 5,7 e del 6,4 per cento in caso di carenze di personale. Il rischio relativo di mortalità aumenta del 9,2 per cento per ogni giorno di scarso personale infermieristico qualificato. “La sicurezza dei pazienti sottoposti a intervento chirurgico è fondamentale – commenta Paul Meredith, scienziato che ha coordinato lo studio – e pone una notevole enfasi su sistemi, politiche e procedure. Questa ricerca è un promemoria tempestivo del fatto che il carico di lavoro è anche un fattore importante di rischio e che è importante guardare alla salute dei pazienti anche oltre il periodo operatorio immediato. Un adeguato personale infermieristico nei reparti è indispensabile per garantire il benessere dei soggetti sottoposti a interventi chirurgici”.
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