Sempre più spesso si assiste al diniego dell’azienda sanitaria di appartenenza alla concessione dell’aspettativa al dirigente medico che venga assunto, a tempo determinato, presso altra struttura, motivato dalla ritenuta discrezionalità della scelta riservata alla stessa amministrazione pubblica. La questione è stata affrontata in sede di giudizio dove è stato più volte confermato il principio per […]
Sempre più spesso si assiste al diniego dell’azienda sanitaria di appartenenza alla concessione dell’aspettativa al dirigente medico che venga assunto, a tempo determinato, presso altra struttura, motivato dalla ritenuta discrezionalità della scelta riservata alla stessa amministrazione pubblica.
La questione è stata affrontata in sede di giudizio dove è stato più volte confermato il principio per cui la concessione dell’aspettativa, al ricorrere dei requisiti indicati dal CCNL, non è lasciata alla discrezionalità dell’azienda, rappresentando un vero e proprio diritto soggettivo del dipendente, che pertanto non potrà vederlo compresso, limitato o differito in alcun modo.
Ciò significa che l’aspettativa dovrà essere autorizzata dalla parte datoriale, a semplice presentazione della domanda, mancando ogni margine di discrezionalità anche se legata a presunti bilanciamenti di interessi richiamati dalla struttura per opporsi all’esercizio legittimo del diritto del dipendente. In ogni caso, ciascuna situazione ha delle specifiche peculiarità e dunque è sempre necessaria un’analisi del caso concreto da parte di un legale specializzato qualora si voglia contestare il diniego dell’azienda sanitaria.