Lavoro e Professioni 11 Ottobre 2024 16:32

La telemedicina in ostetricia, un’opportunità di salute materno fetale

Della “telemedicina in ostetricia, come opportunità di salute materno fetale” ha parlato la Presidente della FNOPO, Silvia Vaccari, intervenuta in occasione della quinta edizione del Congresso organizzato dalla UOC di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale dei Castelli della ASL RM6

La telemedicina in ostetricia, un’opportunità di salute materno fetale
Tra gli obiettivi cardine della Missione 6 – dedicata alla Salute – del Pnrr c’è la creazione di una Piattaforma Nazionale per i servizi di Telemedicina e il finanziamento di progetti che consentano l’interazione a distanza tra i medici, i professionisti sanitari e i pazienti. Entro il 2025 almeno 300mila persone dovranno essere assistite attraverso gli strumenti della telemedicina. Lo stanziamento totale di risorse per tale finalità è un miliardo e mezzo di euro. Tra i primi destinatari dei servizi di telemedicina ci sono le persone più fragili, come malati cronici, anziani, donne in gravidanza e bambini. Per queste ultime due categorie – donne e bambini – assume un ruolo centrale la figura dell’Ostetrica/o che, pertanto, dovrà prevedere una formazione continua proprio nell’ambito della telemedicina. Della “telemedicina in ostetricia, come opportunità di salute materno fetale” ha parlato la Presidente della FNOPO, la Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica, Silvia Vaccari, intervenuta oggi (11 ottobre) in occasione della quinta edizione del Congresso organizzato dalla UOC di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale dei Castelli della ASL RM6, dal titolo “Accanto alle donne nel territorio della Asl RM6. L’ospedale dei Castelli nella personalizzazione della cura e della medicina di genere”, organizzato nella splendida cornice di Villa Mondragone, territorio comunale di Monte Porzio Catone ai Castelli Romani, in corso fino a domani 12 ottobre.

Il Fascicolo Sanitario Elettronico

“Uno dei principali strumenti messi a disposizione dalla telemedicina – dice la Presidente Vaccari – è il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) che raccoglie la storia clinica di ogni singolo paziente. In questo modo tutte le informazioni e i documenti prodotti dal Sistema Sanitario Nazionale da medici e operatori sanitari anche di strutture diverse (ASL, Aziende Ospedaliere, medici di famiglia e pediatri, ecc.) e da strutture sanitarie private sono a disposizione sia dei sanitari, che dei pazienti stessi. Uno strumento prezioso per un professionista sanitario che, come l’Ostetrica/o, segue la donna per tutto l’arco della sua esistenza. Trai i contesti di intervento di competenza Ostetrica nei quali la telemedicina può avere un evidente valore aggiunto ci sono sicuramente la gravidanza e il post parto, ma anche il counseling preconcezionale, come anche il monitoraggio dell’esito di alcuni percorsi sia di prevenzione che di riabilitazione, come l’educazione ai corretti stili di vita – al fine di preservare la fertilità – e la terapia riabilitativa del pavimento pelvico. In ogni caso, la telemedicina, rappresenta uno strumento di supporto, che migliora i percorsi in essere, ma che non sostituisce mai totalmente il rapporto vis à vis dell’Ostetrica/o con la donna”, aggiunge la Presidente della FNOPO.

Telesupporto e teleconsulto

 “Il telesupporto offre un valore aggiunto che non sarebbe possibile ottenere attraverso una visita ambulatoriale programmata: la tempestività. Facciamo un esempio. Una donna che nei primi giorni di allattamento sospetti di avere una mastite, per avere un consulto in tempi rapidi, avrebbe un’unica scelta: recarsi in pronto soccorso, contribuendo ad incrementare una situazione di sovraffollamento già presente nella maggior parte dei reparti di emergenza-urgenza d’Italia. Poter, in alternativa, raggiungere la propria Ostetrica/o di fiducia attraverso uno strumento di telemedicina significherebbe avere un primo ed immediato parere sulle effettive condizioni della donna. L’Ostetrica potrà consigliare alcune manovre utili alla disostruzione del seno, programmare un appuntamento per una visita in ambulatorio nei tempi più opportuni, così come potrebbe accertare la reale necessità che la donna si rechi nel più vicino pronto soccorso – continua la Presidente Vaccari- .La telemedicina, nella forma del teleconsulto, può offrire analogo supporto anche in situazioni che non appaiono ‘urgenti’, come i consulti di routine che l’Ostetrica offre alle donne nelle varie fasi della vita, dall’adolescenza alla menopausa. In questo contesto, il teleconsulto offre la possibilità di accorciare le distanze tra il professionista sanitario e la sua paziente, permettendo anche di aumentare la frequenza degli incontri, senza il disagio dello spostamento. Evitare di spostarsi fisicamente, con mezzi privati o pubblici, laddove non strettamente necessario, non solo tutela la salute della donna che evita di esporsi inutilmente a virus e batteri, inevitabilmente presenti negli ambulatori (un fattore ancora più rilevante se si tratta di donne in gravidanza o di madri con bambini appena nati), ma aiuta anche l’ambiente, riducendo le emissioni derivante dai trasporti”, commenta ancora la Presidente Vaccari.

L’home visiting

“La telemedicina, in altre parole, è uno strumento che ci permette di rafforzare il concetto di home visiting. Nel caso di gravidanza e post parto questa modalità può incentivare anche la partecipazione dei padri e, laddove possibile, dell’interno nucleo familiare – aggiunge la Presidente della FNOPO -. In altre parole, c’è la necessita di diffondere la digitalizzazione per visite, consulti e controlli da remoto, in particolare per i cittadini che risiedono nelle aree interne. Anche per far dialogare più facilmente tra loro specialisti, ospedalieri e territoriali, e medici delle cure primarie, operatori delle diverse professioni sanitarie, supportandoli sempre di più e meglio nell’orientamento alla proattività e alla medicina di iniziativa. In questo modo sarà possibile garantire ad ogni individuo l’accesso alle cure di qualità, indipendentemente dalla sua posizione geografica. In quest’ottica non sono da trascurare le questioni relative al superamento delle disuguaglianze territoriali e alla realizzazione di una piena integrazione fra i servizi sanitari regionali e le piattaforme nazionali, che sono alcuni degli obiettivi della Piattaforma Nazionale di Telemedicina, la cui realizzazione è prevista dalla Missione 6 del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Per questo, la Piattaforma dovrà avere tre caratteristiche imprescindibili: interoperabilità, indipendenza e facilità di integrazione. Le piattaforme digitali potrebbero, inoltre, in quanto ‘contenitori’ per la raccolta dati, avere un valore aggiunto per la ricerca, sia in termini scientifici, che organizzativi, ovvero per ottimizzare i servizi sanitari laddove risultino lacunosi”.

Una sfida per il futuro

“È fondamentale sottolineare che l’utilizzo e la condivisione dei dati personali e di salute del paziente sono soggetti a rigorose normative sulla privacy e sulla protezione dei dati personali, che assicurano che le informazioni sensibili siano trattate in modo sicuro. In quest’ottica è fondamentale sia un’adeguata formazione del personale, che una puntuale valutazione dei sistemi informativi per assicurare che l’accesso ai dati sensibili sia limitato e sicuro. Potenziare i servizi di telemedicina non apporterà benefici solo ai pazienti, ma all’intero sistema sanitario. Come tutte le cose nuove, anche la telemedicina potrebbe apparire come un terreno sconosciuto che, come tale, ci fa paura. Ma sono certa che, grazie alle nostre competenze professionali, impiegando il giusto tempo, riusciremo ad attraversare questa porta che ci condurrà verso un impiego diffuso e capillare della telemedicina. Uno strumento aggiuntivo, migliorativo, che mai si sostituirà alla relazione vis à vis tra Ostetrica e paziente, o più in generale tra professionisti sanitari e paziente”, conclude la Presidente della FNOPO, Silvia Vaccari.

 

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