Difesa dei servizi pubblici e legittimazione dei ruoli professionali, queste le richieste che arrivano dalla Fp Cgil Medici in mobilitazione contro i tagli alla sanità in programma con la Legge Bilancio 2018. Ai nostri microfoni il neoeletto segretario nazionale Andrea Filippi e la Segretaria Nazionale Serena Sorrentino
«Il nostro Sistema Sanitario Nazionale è fra i migliori al mondo, eppure la politica italiana lo sta mortificando. Oggi si fa risparmio per risparmiare e non per rendere efficienti i servizi, è ora di cambiare le carte in tavola». Lo spiega Andrea Filippi, neoeletto Segretario Nazionale Fp Cgil Medici.
«Come siamo arrivati a questo punto di delegittimazione dei professionisti sanitari e di mortificazione del sistema assistenziale?» sottolinea il nuovo Segretario subentrato a Massimo Cozza che ricopriva il ruolo in Cgil Medici dal 2004. «Il cardine di quello che sta avvenendo in questi anni, il punto più debole di tutte le riforme che ci sono state è proprio questo: la progressiva emarginazione degli operatori, dalla Legge Brunetta in poi, con la perdita del potere contrattuale, con la perdita della possibilità di entrare nei meccanismi di riorganizzazione del lavoro e di organizzazione dei servizi. Un enorme passo avanti era stato fatto con l’accordo del 30 novembre, solo che poi è stato un pò stiepidito con la Legge Madia sul testo unico della pubblica amministrazione. Quello che noi rivendichiamo fortemente della nostro punto di vista dell’Intersindacale e della Cgil è proprio la necessità di rendere protagonisti di nuovo gli operatori».
«Abbiamo denunciato da tempo che c’è una scelta politica ormai perpetuata da anni che favorisce la crescita di un mercato dei servizi privati con il continuo ricorso a forme d’incentivazione e a fondi sanitari integrativi che stanno mettendo in discussione il principio di universalità di accesso al diritto alla salute» interviene Serena Sorrentino, Segretaria Nazionale Cgil. «Questa scelta politica noi non solo non la condividiamo ma pensiamo che quei 10 milioni di cittadini che rinunciano alle cure perché non possono accedere economicamente all’assistenza abbiano bisogno di una risposta in un’altra direzione, chiediamo di ripristinare il finanziamento ordinario al Sistema Sanitario Nazionale ma anche di cambiare il meccanismo su cui si basa la definizione del budget per finanziare il patto per la salute».
Proprio in questa direzione va la manifestazione organizzata il 12 dicembre che vedrà «tutte le organizzazioni rappresentanti dei medici tra cui la funzione pubblica Cgil – prosegue la Sorrentino – per denunciare il definanziamento strutturale della sanità che oltre a compromettere il rinnovo del contratto per noi rappresenta un grave problema di sistema. Noi vorremmo rilanciare il servizio sanitario pubblico e le scelte che sono state fatte anche con questa Legge di Bilancio che, secondo varie statistiche, porterà la spesa in percentuale al Pil sotto il 6,50% entro il 2020. Questo elemento probabilmente metterà a rischio i Lea e porterà in futuro una riduzione sempre maggiore dell’opportunità per i cittadini di accedere al diritto alla salute e alle prestazioni».