«Ci aspettavamo molto di più – spiega Anelli – contrari agli specializzandi senza compenso per vaccinazione Covid». Fials e assistenti sanitari plaudono indennità professioni sanitarie. Federazione Alzheimer Italia: «Finanziamento Piano Nazionale Demenze primo passo per dare il via a interventi concreti»
La Legge di Bilancio 2021 ha terminato l’esame degli emendamenti e superato l’ostacolo della Commissione Bilancio di Montecitorio. Ora, il testo approderà in Aula alla Camera per la fiducia e poi passerà al Senato. Molti i cambiamenti apportati in sanità: dalle risorse per realizzare il piano vaccini anti Covid – 3mila medici e 12mila infermieri compresi gli specializzandi – allo stop all’Iva su vaccini, tamponi e test anti-Covid; dall’indennità di 100 milioni annui alle altre professioni sanitarie fino al via libera alle vaccinazioni in farmacia contro Sars-Cov-2.
Ciononostante, alla lettura del testo della manovra 2021 varato dal Governo si registra ancora qualche malumore tra gli addetti a lavori. Duro il giudizio del presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli che definisce la Manovra «insufficiente per l’approccio verso la professione medica e la sanità in genere. E con aspetti potenzialmente rischiosi per la salute pubblica».
«Ci aspettavamo molto di più – aggiunge Anelli – apprezziamo lo sforzo del Ministro e siamo al suo fianco nel chiedere maggiori risorse per la sanità». Secondo il presidente FNOMCeO, con 264 medici deceduti dall’inizio della pandemia e più di 85mila gli operatori sanitari contagiati «non possono essere poche decine di milioni a valorizzare un impegno così importante». A preoccuparlo, anche la questione vaccini: «Ribadiamo la piena disponibilità dei Medici e degli Odontoiatri italiani a vaccinare – afferma – va garantita la somministrazione da parte di professionisti preparati, adeguatamente formati, e in luoghi sicuri e autorizzati dalle autorità competenti. Ma dal momento che «la vaccinazione è un’attività professionale a tutti gli effetti non possiamo chiamare i medici specializzandi ad effettuarla gratuitamente, ‘ripagandoli’ in crediti formativi» conclude.
Il via libera all’assunzione di 12mila infermieri per avviare la campagna vaccinazioni «non è altro che «una pezza raffazzonata, l’ennesima sberla ad una categoria quale quella degli infermieri» spiega Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up. «Questo Governo, assegnando l’incarico di miseri contratti di nove mesi alle famose agenzie esterne che dovranno aggiudicarsi l’ormai celebre bando voluto dal Commissario Arcuri, si svincolerà ancora una volta da qualsiasi responsabilità diretta, favorendo l’ennesimo percorso di precariato».
Le misure introdotte inducono Federfarma «ad una severa presa di posizione per il sostanziale disinteresse che si registra nei confronti delle farmacie italiane» si legge in una nota. «Lascia perplessi – prosegue – la presenza di disposizioni finanziarie che rideterminerebbero il tetto per la spesa farmaceutica convenzionata al 7%, rispetto all’attuale 7,96%, senza alcuna misura di bilanciamento economico a sostegno della ormai precaria situazione finanziaria in cui versano le farmacie italiane».
«Appare sorprendente – continua Federfarma – che a fronte delle progressive riduzioni delle risorse provenienti dalle attività inerenti all’erogazione dei farmaci in regime di SSN non sia stata neanche presa in considerazione l’ormai indifferibile esigenza di varare un nuovo modello di remunerazione. Il tasso di indebitamento verso le banche e i fornitori non è più sostenibile – conclude – e un grande numero di farmacie è ormai in crisi irreversibile».
«Con la sottoscrizione e la successiva approvazione dell’emendamento 74.026 al disegno di legge di Bilancio in via di approvazione alla Camera, si è posto rimedio ad una grave iniquità contenuta nel ddl bilancio 2021, che prevedeva riconoscimenti economici solo per una parte delle professioni sanitarie direttamente e concretamente coinvolte nel contrasto alla pandemia. Ringraziamo i parlamentari di tutte le forze politiche, le OOSS e le Istituzioni nazionali, regionali e locali che hanno da subito riconosciuto la legittimità della nostra richiesta e si sono adoperate affinché avesse la giusta soddisfazione» così la Federazione nazionale TSRM e PSTRP.
«Certamente – continua la Fno Tsrm e Pstrp – avremmo preferito che l’equità tra le professioni sanitarie fosse ripristinata anche nella parte inerente il rapporto di esclusività e la libera professione, come inizialmente previsto dall’emendamento 72.4, a firma On. Carnevali e altri, la cui parte iniziale del testo, quella relativa all’indennità per tutte le professioni sanitarie originariamente non prevista, è poi divenuta la solida base su cui hanno poggiato tutti i successivi interventi».
L’approvazione della specifica indennità alle altre professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione, della prevenzione, ostetriche, agli assistenti sociali e agli operatori sociosanitari, per un importo complessivo di 100 milioni annui nel prossimo rinnovo contrattuale riceve il plauso della Fials: «Dopo il riconoscimento contrattuale per il contributo alla lotta contro il Covid a medici ed infermieri – spiega il segretario generale Carbone – oggi arriva anche quello alle altre professioni sanitarie anche se – ammette – avremmo preferito che tali somme fossero concesse dal 1° gennaio 2021 come ai medici, e non al rinnovo contrattuale che potrebbe vedere tempi molto lunghi».
Gli assistenti sociali hanno più di un motivo per essere soddisfatti: la Manovra, infatti, riconosce anche agli assistenti sociali e agli operatori sociosanitari la specifica indennità di “tutela della persona e promozione della salute” e prevede un contributo strutturale, ad ambiti territoriali e comuni, per raggiungere il livello essenziale di un assistente sociale ogni 5mila abitanti, introducendo un nuovo obiettivo di servizio che porta il rapporto a 1/4000. «Un passo avanti molto grande, un altro tassello della legge 328, la legge della ‘dignità sociale’. Arrivano 180 milioni per rinforzare e stabilizzare il servizio sociale» commenta compiaciuto il presidente dell’Ordine degli assistenti sociali Gazzi.
Il provvedimento prevede uno stanziamento di 5 milioni l’anno, dal 2021 al 2023, per l’erogazione di un voucher di 50 euro per l’acquisto di occhiali da vista o lenti a contatto a favore dei membri dei nuclei familiari con un Isee inferiore a 10mila euro. «Un importante passo che riconosce l’importanza del benessere visivo e la tutela del bene vista, che in un momento difficile come questo rischia di essere trascurata soprattutto nelle fasce più deboli della popolazione – afferma Vittorio Tabacchi, Presidente di Commissione Difesa Vista Onlus, di cui fanno parte Anfao, Assogruppi Ottica, Assottica, Federottica e G.O.A.L.
Un finanziamento di 15 milioni in 3 anni per il Piano Nazionale Demenze. Un segno importante, un’evoluzione nella tutela dei diritti delle persone con demenza e dei loro familiari. «La cifra stanziata rappresenta solo il primo passo per poter dare il via a interventi concreti – spiega Gabriella Salvini Porro, presidente della Federazione Alzheimer Italia -. Non è un punto di arrivo ma è l’inizio di un percorso che non sarà semplice e che prevede un grande lavoro nell’individuazione della modalità corretta di ripartizione delle risorse economiche. Ora più che mai – conclude la presidente – è fondamentale che le nostre Istituzioni dimostrino unità e diano un segnale concreto, dando ascolto alla voce delle persone con demenza».
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