L’intervento della Suprema Corte si chiama “Progetto Sanità” e punta a garantire un’interpretazione quanto più uniforme e condivisa di alcune questioni di fondamentale importanza. «La Cassazione ha preso atto della giurisprudenza di merito che si sta formando in tema di responsabilità medica e intende arrivare in tempi stretti a costruire il diritto vivente», ha sottolineato Vincenti
Garantire un’interpretazione chiara e uniforme della legge Gelli. Questo l’obiettivo della Suprema Corte di Cassazione che entro l’estate svolgerà una serie di udienze tematiche sul tema. Lo conferma a Sanità Informazione Enzo Vincenti, Magistrato della Suprema Corte, ospite del convegno “Sicurezza delle cure e responsabilità degli operatori” organizzato dal “padre” della legge 24 del 2017 Federico Gelli. Si tratta di un intervento molto importante considerato che c’è grande difformità di interpretazione della norma. La Cassazione, che già si è espressa in sede penale su molti principi, con il “Progetto Sanità”, come è stato definito, intende svolgere il suo ruolo esprimendo delle “linee guida” condivise che possano essere risolutive rispetto ai dubbi interpretativi e di ausilio per tutti gli operatori del diritto che si trovino ad utilizzare gli strumenti previsti dalla legge Gelli.
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Negli ultimi tempi la tematica del contenzioso medico-paziente è emersa in tutta la sua complessità e tanti operatori del settore auspicano un intervento risolutore. Con questo intervento si auspica che venga garantita un’interpretazione quanto più uniforme e condivisa di alcune questioni di fondamentale importanza, che nel lungo periodo dovrebbe funzionare anche come deterrente per eventuali liti temerarie o più generale per quei contenziosi che vengono avviati talvolta proprio perché vi sono dubbi e incertezze interpretative che lasciano spazio alle soluzioni più disparate.
Dottor Vincenti, la Cassazione sta affrontando questo tema e ci sono delle novità in arrivo…
«La Cassazione ha preso atto della giurisprudenza di merito che si sta formando in tema di responsabilità medica e intende arrivare in tempi stretti a costruire il diritto vivente. Quindi una risposta da parte del giudice della nomofilachia che arriverà credo prima dell’estate attraverso una serie di udienze tematiche affronteranno temi della responsabilità medica e che attengono anche alla legge Gelli del 2017».
La Leggi Gelli che applicazione sta trovando nei tribunali?
«I temi più dibattuti per ora sono quelli sulla retroattività delle qualificazioni che ha dato il legislatore, in particolare quella sulla extracontrattualità, sulla rivalsa nei confronti del medico e poi il tema delle linee guida che ha trovato però più pronto il versante penalistico».