Nuovi ricercatori e nuovi centri di analisi, studio ed intervento. Ecco il nuovo organigramma dell’Istituto Superiore di Sanità battezzato ieri dal Presidente Ricciardi e dal Direttore Generale del Favero. «Abbiamo disegnato un Istituto coerente con la sua missione principale di tutelare la salute pubblica»
L’Istituto Superiore di Sanità cambia pelle e lo fa con una squadra di ricercatori nuova di zecca composta da sei dipartimenti, sedici Centri nazionali, due Centri di riferimento e un Organismo Notificato. Ieri il Presidente Walter Ricciardi e il Direttore Generale Lino del Favero hanno sollevato il velo sul nuovo organigramma dell’Istituto illustrando le nuove realtà che entreranno a far parte della compagine della struttura.
Presto attivi un nuovo Centro di Valutazione delle tecnologie sanitarie, uno per quelle innovative in Sanità Pubblica, un Centro nazionale per l’eccellenza clinica, la qualità e la sicurezza delle cure e uno per la Telemedicina. Inoltre posti in prima fila per la prevenzione, la promozione della salute e la cura dalle dipendenze patologiche.
«Abbiamo disegnato un Istituto coerente con la sua missione principale di tutelare la salute pubblica – spiega Ricciardi – valorizzando le alte competenze di cui dispone, capaci di produrre in un anno oltre 12 mila interventi tra controlli, valutazioni, pareri e ispezioni. Ma il nuovo Istituto sarà in grado anche di investire sempre più risorse nella ricerca. È in crescita la previsione del finanziamento di progetti di ricerca scientifici».
Al presidente dell’Istituto fa eco il Direttore del Favero: «Serviva una macchina più efficiente e più snella. Il nostro modello permetterà un recupero in termini di costi/benefici di circa due milioni l’anno, una cifra che reinvestiremo in salute, a vantaggio dei cittadini».