«In questo modo eviteremo anche la chiusura degli ambulatori ospedalieri e territoriali e la conseguente sospensione delle cure a milioni di cronici – dichiara il Presidente dell’Omceo Roma Antonio Magi – è necessario monitorare la situazione per far lavorare in sicurezza i nostri colleghi e tutelare i pazienti»
Con l’aumento dei positivi al Covid-19 nel Lazio il presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Roma, Antonio Magi, chiede di verificare la disponibilità dei Dispositivi e di provvedere immediatamente, prima che sia troppo tardi, qualora gli approvvigionamenti fossero insufficienti. «È necessario monitorare la situazione per far lavorare in sicurezza i nostri colleghi e tutelare i pazienti. In questo modo eviteremo anche la chiusura degli ambulatori ospedalieri e territoriali e la conseguente sospensione delle cure a milioni di cronici» spiega.
«Mentre in Europa aleggia lo spettro di un nuovo lockdown con il virus che dilaga in Francia e Spagna e con recrudescenze importanti in Olanda e Belgio – prosegue il presidente – in Italia, nonostante la crescita costante dei casi, la situazione è ancora sotto controllo. Ci sono però elementi di preoccupazione da tenere sotto controllo quali l’aumento lento ma costante delle terapie intensive e l’aumento dell’età media dei nuovi contagi».
«L’insieme di questi fattori ci impone massima attenzione per evitare di farci trovare impreparati. Per questo è importante che le Regioni, prima che la situazione verosimilmente peggiori, verifichino la presenza di scorte sufficienti di Dispositivi di Protezione Individuali per la sicurezza e la salute di tutti: medici e pazienti. Qualora i Dpi non fossero sufficienti – continua – chiedo agli assessorati regionali della salute di approvvigionarsene adesso prima che sia troppo tardi e che scatti il cd mercato nero».
«Il ministro della Salute, Roberto Speranza, è stato chiaro ha detto che “ci aspettano mesi difficili” e che non possiamo permetterci di “improvvisare”. Avere gli strumenti idonei per affrontare in sicurezza questa seconda ondata significa appunto non improvvisare. Avere i Dispositivi di Protezione Individuali – spiega Magi – permetterà ai medici e al personale sanitario, che si troverà di fronte i nuovi contagiati, di non correre rischi inutili quindi di non ammalarsi e morire com’è successo nei mesi scorsi. Questo non ce lo possiamo permettere».
«Avere i Dispositivi di Protezione Individuale ci eviterà la chiusura degli ambulatori ospedalieri e territoriali e la conseguente sospensione delle visite specialistiche e degli esami diagnostici fondamentali per i malati cronici. Evitiamo insomma di ripetere gli errori commessi in precedenza quando a causa della mancanza di dispositivi, per evitare la diffusione del virus, abbiamo paralizzato le attività di prevenzione, sospeso le visite e abbandonato i cronici a loro stessi salvo poi renderci conto che le liste d’attesa erano letteralmente esplose».
«Se i medici saranno protetti, potranno continuare a svolgere il proprio lavoro in sicurezza tutelando sé stessi e la salute dei propri pazienti. Viceversa, rischiamo di aggiornare il triste elenco dei colleghi caduti a causa dell’epidemia di COvid-19» conclude il Presidente dell’Omceo Roma.
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