Il Consiglio dei Ministri ha approvato ‘salvo-intese’ la manovra economica 2021: 39 miliardi complessivi di cui 24 in deficit e 15 di aiuti europei. Aumentata di un miliardo di euro la dotazione del Fondo Sanitario Nazionale. FNOMCeO approva: «Ottimo segnale, ora avviare stagione rinnovi contratti e convenzioni»
Nella manovra economica 2021 varata sabato dal Consiglio dei Ministri, la sanità occupa ancora una volta un posto di rilievo. Su 39 miliardi complessivi, saranno 4 i miliardi destinati alla sanità con l’obiettivo prioritario di rafforzare ulteriormente il Servizio Sanitario Nazionale di fronte alla seconda ondata di Covid.
Gli altri settori interessati saranno la scuola, la Cassa integrazione, gli sgravi per assunzioni degli under 35 e gli aiuti ai settori più colpiti dalla crisi. La manovra (approvata ‘salvo-intese’) non sarà tutta in deficit: solo una parte, 24 miliardi, saranno un aumento di spesa pubblica, gli altri 15 saranno invece miliardi di aiuti europei generati dal programma Next Generation EU.
Dei 4 miliardi destinati alla sanità, una parte importante sarà destinata a rafforzare il personale medico e infermieristico, con la conferma anche per l’anno 2021 di 30mila fra medici e infermieri assunti a tempo determinato per il periodo emergenziale e il sostegno delle indennità contrattuali. Arriva anche un fondo per l’acquisto di vaccini e per altre esigenze correlate all’emergenza Covid. Viene inoltre aumentata di un miliardo di euro la dotazione del Fondo Sanitario Nazionale.
Il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha definito la manovra «ambiziosa, varata in un momento che vede il nostro Paese ancora sospeso tra le difficoltà causate dalla pandemia e le prospettive concrete di una ripresa economica e sociale forte, per la quale siamo tutti impegnati». Sulla Sanità Gualtieri ha assicurato che non ci saranno «mai più tagli alla sanità, ma investimenti sulla salute, il nostro bene più prezioso».
Anche il Presidente della FNOMCeO Filippo Anelli promuove la manovra. «Bene la scelta di investire, con la manovra di bilancio, ulteriori 4 miliardi per la sanità, bene l’aumento di un miliardo di euro del Fondo sanitario nazionale e il sostegno del personale sanitario. È un ottimo segnale, che conferma che la stagione dei tagli è finita e che il Governo considera finalmente la sanità come una risorsa su cui puntare e non come un costo su cui risparmiare» commenta Anelli, che poi aggiunge: «Ora è il momento di avviare una nuova stagione: quella dei rinnovi contrattuali e delle convenzioni».
«La manovra economica per il 2021 varata dal Governo rappresenta un primo segnale positivo che va nella direzione auspicata di destinare maggiori risorse alla sanità pubblica e, in particolar modo, al personale del Sistema sanitario nazionale» commenta Carlo Palermo, Segretario Nazionale Anaao Assomed.
«Particolarmente apprezzabile – aggiunge il Segretario Anaao – la destinazione al personale di circa il 60% della spesa, sia sotto forma di incrementi retributivi che di procedure per le assunzioni. Mentre sarà da valutare l’entità e la modalità di distribuzione degli incrementi, l’intervento sulle assunzioni non può, però, limitarsi ad una semplice proroga dei contratti di varia tipologia attivati a marzo, peraltro in numero insufficiente per quanto riguarda i medici, sia per fronteggiare la pandemia sia, più in generale, per garantire la piena operatività del servizio pubblico. Occorre avviare procedure semplificate per nuove assunzioni contrattualizzate, sia pure a tempo determinato, attingendo, in mancanza di specialisti, al bacino dei medici specializzandi degli ultimi due anni».
«Non è certamente tempo di chiedere risorse oltre il dovuto ma riteniamo che lo stanziamento di 4 miliardi di euro previsto nella bozza di manovra di Bilancio sia semplicemente la conferma delle azioni già messe in campo indispensabili a supportare la seconda fase della pandemia. Ma soprattutto chiediamo almeno che le risorse destinate al personale siano correttamente e trasparentemente assegnate agli aventi diritto che si assumono le reali responsabilità e i rischi nell’emergenza sanitaria». Queste le prime reazioni di CIMO-FESMED, che ritiene che «la conferma, anche per l’anno 2021, di 30.000 fra medici e infermieri assunti a tempo determinato per il periodo emergenziale sia un atto dovuto e che la dotazione di un ulteriore miliardo di euro al Fondo Sanitario Nazionale sia semplicemente in linea con i provvedimenti adottati negli ultimi anni, senza considerare la necessità di risorse aggiuntive legate al possibile incremento di tutte le altre patologie non Covid a causa dei recenti blocchi delle attività programmate e della prevenzione».
CIMO-FESMED, chiede quindi «una seria governance delle risorse e che, in particolare, quelle destinate al personale, non vengano fagocitate dalle Regioni, diventando fonte di contenziosi per la non puntuale trasparenza nella ripartizione tra il personale sanitario».