Il Presidente dell’OMCeO Alessandria mette in guardia i camici bianchi dalle conseguenze del mancato assolvimento dei crediti formativi: «Atto di negligenza in caso di contenziosi giudiziari, un ostacolo nelle progressioni di carriera e un problema nelle valutazioni degli atti che il medico esegue». Anche altri Ordini sollecitano gli iscritti ad ottemperare all’obbligo
È iniziato il conto alla rovescia per la fine del triennio 2017-2019 sull’aggiornamento professionale in medicina. Gli Ordini dei medici hanno intensificato le verifiche sugli iscritti che devono trovarsi in regola entro il prossimo 31 dicembre e i medici ritardatari corrono ai ripari per raggiungere i 150 crediti complessivi.
La Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri si sta occupando delle possibili soluzioni ma intanto, sulla scia delle indicazioni della FNOMCeO, gli Ordini territoriali invitano gli iscritti a regolare la propria posizione. Nello specifico, l’OMCeO di Roma ha pubblicato un avviso in cui evidenzia che l’Ordine deve verificare il raggiungimento dei crediti formativi dei propri iscritti a partire da gennaio del 2020, sollecitando i medici a recuperare eventuali crediti mancanti; anche l’Ordine di Udine chiede gli iscritti di consultare la propria posizione e a procedere con l’assolvimento. Ancora più netta la posizione dell’Ordine di Campobasso: «Sta finendo il tempo in cui si potevano totalizzare meno crediti di quanti ne chiedesse lo specifico fabbisogno di medico, odontoiatra, farmacista. La Formazione continua diventa un obbligo con sanzioni per chi non lo rispetta».
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L’OMCeO di Alessandria, dal canto suo, è in prima linea per garantire l’obbligo dell’educazione continua in medicina come responsabilità del professionista sanitario. «Il nostro compito è quello di informare adeguatamente i medici della scadenza dell’obbligo formativo e dell’imminenza delle sanzioni che saranno a loro carico se non risulteranno a posto con il vincolo formativo» ha spiegato a Sanità Informazione il Presidente dell’Ordine Mauro Cappelletti. «Il nostro impegno deriva dal fatto che le maggiori sanzioni non saranno solo quelle commissionate dagli Ordini dei medici, ma quelle che condizioneranno lo sviluppo della loro carriera. La mancanza dell’assolvimento dei crediti formativi, infatti – ha precisato Cappelletti – sarà considerata anche un atto di negligenza in caso di contenziosi giudiziari, può essere un ostacolo nelle progressioni di carriera e potrebbe anche essere considerato negativamente nelle valutazioni di tutti gli atti che il medico esegue».
Problemi non da poco, per un professionista della sanità. «Sanzioni di questo tipo rappresenterebbero una grande difficoltà per il medico che potrebbe aver trascurato di adempiere agli obblighi anche non per colpa sua – ha proseguito Mauro Cappelletti – ma perché non erano a sua disposizione occasioni formative oppure perché molti reparti ospedalieri impegnano talmente i professionisti che questi ultimi non riescono neanche a trovare il tempo per potersi formare tra turni di notte, recuperi, sabati e domeniche. L’attività è molto pesante e spesso non consente di aggiornarsi».
Gli Ordini non sono ancora in grado di determinare con esattezza quanti siano realmente i professionisti inadempienti anche perché non è possibile sapere, in mancanza di un censimento accurato, quanti sono esentabili. L’esenzione è un diritto esercitabile esclusivamente su istanza del medico e costituisce una riduzione dell’obbligo formativo per sospensione dell’attività professionale e/o incompatibilità con una regolare fruizione dell’offerta formativa: congedo per maternità e paternità, congedo parentale, assenza per malattia o missioni umanitarie all’estero, aspettativa per motivi familiari ecc.
I maggiori ostacoli alla formazione sembrano essere, quindi, la mancanza di tempo a causa del carico di lavoro eccessivo e la carenza di offerta formativa da parte delle aziende sanitarie. In realtà, le occasioni formative ormai sono tante e diverse, una fra tutte la FAD, formazione a distanza che permette di risparmiare tempo e costi.
«Raccomando a tutti di non cadere più in questa trappola e aggiornarsi per tempo – ha evidenziato il presidente Cappelletti -; attualmente stiamo studiando la possibilità di consentire al medico di poter recuperare nel triennio 2014-2016 dei crediti che ha fatto dopo questa data, in modo da poterli spostare ma non è così facile da realizzare. È vero che l’obbligo riguarda tutti i professionisti ma il medico, in questo momento, si trova in una bufera giudiziaria – ha concluso Cappelletti – e sotto molte denunce speculative. Per questo, stiamo studiando tutte le possibili soluzioni».