Piera Mattioli, la responsabile nazionale, commenta la firma dell’accordo collettivo nazionale dei medici fiscali. «Riconosciuti diritti fondamentali»
«Finalmente, dopo anni di lotte sindacali, interlocuzioni con il mondo della politica e varie azioni legali, i medici fiscali si vedono riconosciuti quei diritti fondamentali che finora erano stati negati» è il commento di Piera Mattioli, responsabile nazionale Medici Fiscali del Sindacato Medici Italiani (Smi), per la firma dell’accordo collettivo nazionale del settore.
«Lo Smi nazionale e il settore medici fiscali – prosegue – ringraziano quanti hanno partecipato fattivamente a che si giungesse questo traguardo. In particolare ringrazia la dirigenza Inps e il presidente Tridico che hanno creduto nella bontà delle richieste sindacali e i responsabili delle altre sigle sindacali che hanno condiviso questo percorso fino in fondo».
«I medici fiscali, un ruolo nato nel 1983, nel corso degli ultimi decenni sono riusciti, con il loro ruolo di deterrenza e d’impegno sul territorio, a ridurre prima e tenere sotto controllo poi un assenteismo da lavoro che aveva raggiunto record storici. Per riportarlo in linea con i valori degli altri paesi europei», ribadisce.
Ora Mattioli guarda al 2021. «Con il prossimo anno si aprirà un nuovo capitolo per la medicina fiscale, segnato da una vittoria dei diritti sul precariato. Sarà un periodo certamente proficuo e soddisfacente per tutte le parti. Si apre, finalmente la stagione della regolarizzazione e della stabilizzazione dei medici fiscali» conclude.
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