Marco Tortorella, avvocato specialista del contenzioso tra lo Stato e gli ex specializzandi: «Come confermato dal recente e autorevole parere pro veritate il termine di prescrizione non è decorso, noi continuiamo nel nostro lavoro a tutela dei medici»
Medici in corsia senza essere pagati. Una discriminazione patita da chi si è specializzato tra il 1978 e il 2006 senza ricevere il corretto trattamento economico, nonostante fosse previsto dalle direttive Ue in materia (75/362/CEE, 75/363/CEE e 82/76/CEE). Grazie alle azioni collettive portate avanti da Consulcesi, network legale leader in ambito sanitario, oltre 470 medici provenienti da tutta Italia, con una netta prevalenza degli specialisti fiorentini e delle altre province toscane, ricevono a Firenze gli assegni di rimborso firmati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri; il tutto per un ammontare complessivo di oltre 15 milioni di euro (grazie alla sentenza 4348/16 della Corte di Appello di Roma).
«Qui a Firenze si segna un’ulteriore decisiva tappa di questo contenzioso – sottolinea Marco Tortorella, avvocato specialista nel contenzioso tra lo Stato e gli ex specializzandi –. Continuiamo nel nostro lavoro a tutela dei medici specialisti, forti ora anche di un recente e autorevole parere pro veritate che conferma la tesi che abbiamo sempre sostenuto, e cioè che in assenza di sentenze e normative chiare ed univoche sulla posizione dei medici immatricolati dal 1978 in poi, non si è formata la certezza del diritto necessaria per il decorso della prescrizione. Questo riapre la partita e diventa una ragione in più per continuare a far valere i diritti dei ricorrenti».
I medici oggi rimborsati si aggiungono alle migliaia di colleghi ai quali Consulcesi ha fatto riconoscere oltre 530 milioni di euro. Di fronte al rischio di una vera e propria voragine nei fondi pubblici, al nuovo Parlamento il compito di individuare finalmente una soluzione normativa per scongiurare un esborso complessivo stimato in oltre 5 miliardi di euro.
«Sono davvero felice per i tanti medici che oggi non solo ricevono il rimborso e vedono soprattutto riconosciuto anche il loro diritto, ristabilendo finalmente equità con i medici specialisti degli altri Paesi dell’Ue – commenta l’Onorevole Federico Gelli, Responsabile del Rischio in Sanità di Federsanità Anci, presente in conferenza stampa insieme a numerosi specialisti fiorentini e delle altre province toscane. «Oggi a Firenze è la giornata dei diritti per i medici, – sottolinea Gelli – e ritengo che Governo e Parlamento debbano riprendere l’iter per varare una soluzione normativa che ponga fine a un contenzioso che dura da troppi anni, restituendo la dovuta serenità ai medici, anche attraverso l’emanazione degli ultimi decreti attuativi sulla responsabilità professionale sanitaria».
Tra i tanti medici toscani rimborsati, spiccano anche quelli di Siena; in tal senso, Roberto Monaco, Presidente OMCeO Siena e segretario della FNOMCeO, ha commentato: «Mi rallegro per i colleghi che oggi ottengono finalmente un diritto dovuto e per troppo tempo negato. Diritto che spero che venga riconosciuto anche ai tanti medici ancora in attesa. La vertenza tra lo Stato e gli ex specializzandi si trascina ormai da anni, urge una soluzione normativa alla vicenda».
«Dall’assistenza legale alla formazione ECM, fino a tutti i servizi dedicati al mondo medico, siamo da oltre 20 anni in campo per la tutela dei camici bianchi – afferma Andrea Tortorella, Amministratore Delegato di Consulcesi, che continua: «per quanto gli ex specializzandi, proprio sulla base delle recenti interpretazioni giuridiche, invitiamo tutti i medici che ancora non lo hanno fatto ad attivarsi per il recupero delle somme dovute dallo Stato ed incoraggiamo e sosteniamo tutti coloro che sono in attesa dell’esito positivo dei procedimenti pendenti. La nuova azione collettiva parte il 18 luglio con i nostri mille consulenti a disposizione al numero verde 800.122.777 e direttamente sul sito internet www.consulcesi.it».