L’Istat registra un nuovo picco di partenze: il Regno Unito resta la meta preferita, ma i tedeschi insidiano il primato con un portale che offre 8mila posti di lavoro in campo sanitario
Mai così tanti italiani “in fuga” dal proprio Paese. Lo rivela l’ultimo report dell’Istat sulle migrazioni internazionali e interne della popolazione residente.
L’indagine fa segnare una crescita delle partenze – con i medici in prima fila – che va oltre il 20% con il numero degli emigrati italiani pari a 82 mila unità: il più alto degli ultimi dieci anni. La fotografia, scattata nel 2013, indica anche altri dati significativi, come il numero di immigrati in netto calo: sono solo 307 mila, 43 mila in meno rispetto all’anno precedente (-12,3%). L’Italia, dunque, non è solo il Paese da cui si scappa ma anche quello che non attrae più. Sicuramente meno del passato. Ed è proprio quest’ultimo aspetto la reale novità che porta a galla l’indagine dell’istituto statistico, che aveva già certificato un boom di partenza nell’ultimo triennio (+40%).
Quello del boom degli italiani che fanno la valigia resta comunque un dato su cui riflettere. In particolar modo temendo in considerazione la fascia anagrafica degli addii: si tratta di persone tra i 20 ed i 45 anni con un sensibile picco negli anni successivi al conseguimento della laurea. Si va chiaramente all’estero a caccia di un lavoro. E sono sempre più medici a farlo. In più, e in particolar modo per questa professione, è in continua crescita anche il numero di chi preferisce studiare o formarsi all’estero. Il Regno Unito continua ad essere la destinazione preferita. Nel 2013, si sono recati nelle città inglesi 10mila giovani. Tra questi uno su tre è laureato e quindi siamo oltre le 3000 unità. Il 36% ha invece il diploma, mentre il 30% ha un titolo inferiore. In questo virtuale podio delle mete ideali sulla piazza d’onore troviamo, un po’ a sorpresa, la Svizzera e al terzo posto, ma in netta ascesa, la Germania.
E proprio il governo tedesco ha lanciato un portale web per l’inserimento di professionisti stranieri nel mercato del lavoro nazionale. Lo strumento guida passo per passo alla candidatura in tutti i settori con più domanda: dagli ospedali di Colonia alle aziende tech di Monaco di Baviera. E le figure più ricercate sono ingegneri e medici: in Germania c’è necessità di circa 8mila camici bianchi. Ad attirare i professionisti italiani sono salari superiori alla media continentale e tasso di disoccupazione tra i più bassi in Europa. Secondo i dati della Fondazione Migrantes nel corso del 2014 c’è stato un aumento dell’11,5% (rispetto all’anno precedente) degli italiani che hanno deciso di trasferirsi in Germania. Contestualmente sul sito in questione si sono registrati, nel giro di pochi mesi, ben 27mila accessi di utenti del nostro Paese. Due chiari indizi di come stia cambiando la rotta del lavoro.