Lavoro e Professioni 5 Aprile 2019 18:13

A Modena il primo Congresso nazionale degli studenti di Medicina: «Così promuoviamo la ricerca»

Luca e Valeria, del comitato organizzativo del Congresso MoReMED, sul test di ingresso: «Siano valutati conoscenze scientifiche e percorso di studio precedente». E sull’imbuto formativo: «Se si abbassa l’importo dei contratti per le scuole di specializzazione, ci sarebbero risorse per aumentare il numero di posti»
A Modena il primo Congresso nazionale degli studenti di Medicina: «Così promuoviamo la ricerca»

Dai treni che martedì 9 arriveranno alla stazione di Modena, scenderanno centinaia di studenti di Medicina. Da tutta Italia accorreranno al Congresso studentesco MoReMED dedicato all’innovazione e all’avanguardia nel campo della medicina, che intende promuovere la ricerca scientifica tra gli studenti.

«Chiediamo ai partecipanti di approfondire una tematica extracurriculare di loro interesse, che quindi non rientra nel loro percorso formativo – spiega a Sanità Informazione Valeria Caragli del Comitato organizzativo -. I lavori di ricerca vengono validati e approvati da un professore, e quelli selezionati dalla nostra segreteria scientifica verranno esposti alla platea».

«I lavori possono trattare qualunque tematica, purché sia di avanguardia – aggiunge Luca Silvestri -, ma gli studenti che verranno al Congresso potranno anche partecipare a workshop pratici visitando il centro di simulazione FASiM di Modena, dove sperimenteranno attività come la dissezione cerebrale, l’approccio all’emergenza o corsi di sutura».

Le esposizioni degli studenti verranno poi intervallate dagli interventi di professori di fama nazionale e internazionale, campioni olimpionici come Gregorio Paltrinieri e ospiti istituzionali come il presidente della Regione Emilia Romagna, il Sindaco di Modena, il Magnifico Rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia ed il presidente della Facoltà di Medicina e Chirurgia, il dottor Francesco Paolo Maraglino del ministero della Salute ed il medico di Lampedusa Pietro Bartolo.

Una due giorni, quindi, organizzata da e per gli studenti di Medicina. Che hanno già superato il test d’ingresso ma che guardano con timore e incertezza all’accesso alla specializzazione o al corso di formazione per la Medicina generale. «Uno sbarramento e una selezione iniziale degli aspiranti medici servono – ritiene Luca, al sesto anno di Medicina – perché le università non sarebbero in grado di accogliere e organizzare lezioni frontali e tirocini per migliaia di studenti, ma mi rendo conto della difficoltà di strutturare un test in modo efficace. Ho visto che per il prossimo anno hanno aumentato le domande di cultura generale e diminuito i quesiti di logica, ma sinceramente preferivo che venisse fatto l’opposto».

«Secondo me invece – aggiunge Valeria, iscritta al quinto anno – sarebbe più utile testare maggiormente le conoscenze nelle materie scientifiche e magari valutare in minima parte anche il percorso scolastico dei ragazzi. Poi sarà il primo esame a far capire ad ogni studente se Medicina fa veramente per lui. Una scrematura quindi è naturale, e anche per questo forse il numero dei posti all’ingresso potrebbe essere aumentato, tenendo in considerazione che lungo il percorso ci saranno delle perdite fisiologiche».

Nonostante le perdite, tuttavia, gli studenti che dopo la laurea rimangono fuori dal cosiddetto ‘imbuto formativo’ sono migliaia. Le borse di studio per proseguire il percorso di formazione non sono infatti sufficienti a dare un posto a tutti i neo-medici. «Magari si potrebbe abbassare un pochino l’importo delle borse e aumentare il numero di posti – propone Luca -. Potrebbe essere una soluzione che nel breve periodo permetterebbe a più studenti di accedere alle scuole di specializzazione».

«Ma è anche assurdo – si intromette Valeria – che non venga considerato il fatto che non sempre una persona riesce a dare il meglio di sé se non fa quello in cui è più bravo. Accontentarsi della scuola in cui si riesce a entrare per dinamiche di punteggio o numero di posti, ma che non rispecchia le proprie inclinazioni, va a discapito non solo del futuro medico ma anche di tutto il Paese».

LEGGI ANCHE: CARENZA SPECIALISTI, SI CERCANO MEDICI STRANIERI. FEDERSPECIALIZZANDI: «È IL DELIRIO. INVESTIRE SU QUALITA’ CONTRATTI»

Articoli correlati
Parte l’edizione 2025 dei Bandi Gilead dedicati alla ricerca scientifica italiana e alle Associazioni di pazienti
Sono arrivati alla 14esima edizione Fellowship Program e Community Award Program, i Bandi con cui Gilead premia e finanzia i progetti italiani di ricerca scientifica e socio-assistenziale nell’ambito delle malattie infettive epatiche, oncologiche ed ematologiche. Fino al 16 aprile i ricercatori e le associazioni interessate potranno candidarsi sul sito www.gilead.it
Donne “cenerentole” della ricerca in Europa, anche se metà dei laureati e dottorati è “rosa”
Le donne rappresentano circa la metà dei laureati e dei dottorati in Europa, ma abbandonano progressivamente la carriera accademica, arrivando a costituire appena il 33% della forza lavoro nel mondo della ricerca, e solo il 26% dei professori ordinari, direttori di dipartimento o di centri di ricerca. È il quadro tratteggiato in un articolo sulla rivista The Lancet Regional Health
Tumori: Rai e AIRC insieme per trasformare la ricerca in cura
"La ricerca cura". E' questo lo slogan della grande maratona di Rai e Fondazione Airc che, come ogni anno, uniscono le forze per trasformare la ricerca sul cancro in cura
Pnrr: con PRP@CERIC nuova infrastruttura di ricerca per studiare agenti patogeni
Un'infrastruttura di ricerca altamente specializzata, unica in Europa, che integra strumentazioni e competenze in biologia, biochimica, fisica, bio-elettronica, bio-informatica e scienza dei dati per studiare agenti patogeni di origine umana, animale e vegetale e intervenire rapidamente per contrastare la diffusione di possibili nuovi focolai di malattie. Questo è l'obiettivo del progetto PRP@CERIC, finanziato con 41 milioni di euro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
SSN, Camera approva mozioni. Quartini (M5S): «Investire almeno il 10% della spesa sanitaria in prevenzione»
Il capogruppo pentastellato in commissione Affari sociali boccia le politiche sulla sanità del governo Meloni: «Continua definanziamento, almeno 8% del PIL vada a spesa sanitaria». E contesta il numero chiuso a Medicina
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Prevenzione

Settimana dell’Immunizzazione, Oms: “Vaccinare tutti è umanamente possibile”

L'edizione 2025 della Settimana mondiale dell'immunizzazione esaminerà non solo ciò che i vaccini fanno per migliorare la vita oggi, ma anche ciò si può ottenere nei prossi...
Prevenzione

Settimana Mondiale dell’Immunizzazione, Sin: “Proteggere il cucciolo d’uomo sin dalla nascita”

La SIN ribadisce le misure fondamentali di protezione per i neonati da virus e batteri per una crescita in salute e al riparo da rischi di infezioni
Nutri e Previeni

Alimentazione, la dieta africana ‘spegne’ l’infiammazione

Allo studio hanno partecipato 77 uomini sani della Tanzania, alcuni sono passati a una dieta occidentale per due settimane, altri ad una africana tradizionale
Prevenzione

Contro le patologie respiratorie la vaccinazione è la via maestra

La vaccinazione rappresenta la strada d’elezione per prevenire e controllare le patologie virali. Le Raccomandazioni di quattro società scientifiche sulla prevenzione delle patologie resp...
Advocacy e Associazioni

Tumore al seno: tossicità finanziaria per il 38% delle donne, 70% affronta spese extra per le cure

Presentati a Roma i risultati del sondaggio su 585 pazienti realizzato da ANDOS e C.R.E.A. Sanità, per indagare gli effetti collaterali della malattia in termini umani, organizzativi, economici...