Lavoro e Professioni 26 Agosto 2021 16:31

Nasce la Federazione Italiana Psicologi: «Un nuovo modo di mettere a sistema competenze per il benessere della comunità»

Il presidente Marenco: «La sofferenza psicologica non si urla in piazza, ecco perché è fondamentale che la psicologia sia prevenzione prima ancora che cura»

Nasce la Federazione Italiana Psicologi: «Un nuovo modo di mettere a sistema competenze per il benessere della comunità»

Una nuova realtà è nata nel panorama nazionale della psicologia, sotto la spinta dei drammatici eventi che hanno coinvolto il mondo intero nell’ultimo anno e mezzo e in cui l’Italia si è trovata travolta per prima tra i Paesi occidentali. Questa nuova realtà è la Federazione Italiana Psicologi (FIP), con lo scopo dichiarato di valorizzare e promuovere la psicologia e la professione di psicologo, favorendo la costituzione di reti di psicologi, associazioni e società che si occupano di psicologia. Ne abbiamo intervistato il presidente, Giancarlo Marenco.

Come e perché nasce la Federazione Italiana Psicologi?

«La FIP nasce dall’incontro di molti psicologi operanti in contesti e ambiti diversi e dalla comprovata esigenza di mettere a sistema una serie di obiettivi comuni per lo sviluppo della nostra professione. La pandemia, se in prima battuta ha coinvolto massivamente il personale sanitario specializzato in tutto ciò che riguarda la salute “fisica” della persona, d’altro canto ha evidenziato bisogni e difficoltà di tipo psicologico esasperati o in alcuni casi slatentizzati dalla situazione continuativa di enorme stress e sofferenza cui a vario titolo tutti noi siamo stati sottoposti. Durante il secondo lockdown la richiesta di assistenza psicologica, sia nel pubblico che nel privato, ha avuto un’impennata tra tutte le fasce d’età, ma soprattutto nella fascia preadolescenziale e in generale nell’età evolutiva. La Federazione ha l’obiettivo di fornire uno sguardo d’insieme a quelle che sono oggi le esigenze e le richieste di matrice psicologica nella nostra società.».

La pandemia che ruolo ha giocato per una nuova presa di coscienza dei reali bisogni psicologici?

«La sofferenza psicologica non si urla in piazza. Questo vale in generale ma è stato ancor più vero in pandemia, nelle situazioni di disagio strettamente legate a questo contesto: prendiamo ad esempio chi ha subìto una lunga quarantena, chi è rimasto solo avendo i familiari ricoverati o deceduti, chi ha perso il lavoro, il personale sanitario in burn-out… Purtroppo, il sostegno psicologico offerto in prima battuta da personale sanitario e USCA è stato carente, per mancanza di tempo e per la necessità impellente di insistere sul lato clinico. Questo ha avuto ovviamente un peso».

Quali sono i punti cardine nel Manifesto FIP?

«Innanzitutto che vengano attivate risposte ed azioni appropriate su più livelli (del singolo, delle organizzazioni, della comunità) in ogni ambito che richieda una chiave di lettura psicologica, con un dialogo attivo e costante con le altre professioni; una politica di prevenzione che riguardi non solo il settore sanitario ma tutti i contesti sociali: scuola, welfare, sport, formazione. Sul sostegno psicologico nelle scuole abbiamo investito particolarmente perché sappiamo quanto la DAD abbia inciso negativamente non solo sui discenti ma anche sul personale scolastico. Infine, il modello di salute a cui tendiamo è quello che considera la persona nella sua totalità e quindi anche il benessere psicologico. È importante che il lavoro dello psicologo non intervenga solo a bisogno conclamato, viceversa che sia parte integrante di un nuovo modo di intendere i concetti di prevenzione, salute e benessere. Un progetto su cui stiamo insistendo è l’inserimento di un supporto psicologico negli ospedali per i familiari dei ricoverati, indipendentemente dal Covid».

La misura del bonus psicologo 2021 come è vista dagli “addetti ai lavori”?

«Il bonus psicologo è stata una proposta ad opera proprio della nostra vicepresidente Elisabetta Camussi, all’epoca nella task force del governo Conte, all’interno del Piano Colao: l’assunto di partenza è che non sempre i servizi pubblici riescono a rispondere adeguatamente ai crescenti bisogni psicologici delle persone. Ben venga quindi dare la possibilità al cittadino che non può permettersi di rivolgersi al privato di usufruire di questo voucher che prevede una serie di incontri gratuiti con uno psicologo. Questa però resta una misura di emergenza, mentre è evidente che la vera svolta per il benessere psicologico della comunità passi per un potenziamento dei servizi pubblici di psicologia».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Il decluttering e i suoi benefici: ecco come riordinare può far “decollare” la nostra vita
La psicologa Paola Medde: «Un atto che scaturisce da una crisi e che implica profonda consapevolezza. Impariamo a declutterare anche relazioni e abitudini tossiche»
Quando e perché il cibo può fare paura fino a diventare fobia. Il parere dell’esperto
Gianluca Castelnuovo, psicologo, dirige il centro specializzato dell’istituto Auxologico di Milano: «La citofobia colpisce in particolare i bambini, l’età media è di 12,9 anni, l’insorgenza della patologia è determinata da un evento traumatico. È bene rivolgersi ad un centro specializzato dove esiste una interdisciplinarità tra professionisti»
Un’offesa fa “male” come uno schiaffo in faccia
Gli studiosi dell’Università di Utrecht hanno analizzato le reazioni ad affermazioni di diversa natura, come insulti, complimenti e dichiarazioni descrittive, utilizzando l’elettroencefalografia (EEG) e il biofeedback della conduttanza cutanea. L’analisi della psicologa Paola Biondi
Baciare sulle labbra i bambini, giusto o sbagliato? «Puntiamo su manifestazioni più soft ma più efficaci»
Cosmi (componente Ordine Psicologi Lazio): «Il rischio non è erotizzare il rapporto, ma svuotare di significato l’affettività e confondere i ruoli»
Cosa spinge un figlio ad uccidere il proprio padre?
Intervista alla psicologa e criminologa Cristina Brasi
di Stefano Piazza
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...
Sanità

I migliori ospedali d’Italia? Sul podio Careggi, l’Aou Marche e l’Humanitas di Rozzano

A fotografare le performance di 1.363 ospedali pubblici e privati nel 2023 è il Programma nazionale sititi di Agenas. Il nuovo report mostra un aumento dei  ricoveri programmati e diu...