L’8 settembre la prova per l’accesso a Medicina. Attesa per il decreto che definirà modalità d’accesso e contenuti della prova
L’attesa è finita: chi ha deciso di diventare medico dovrà cerchiare sul calendario la data dell’8 settembre. Il MIUR ha ufficializzato il calendario per l’accesso ai corsi di laurea rimasti – tra polemiche, annunci e dietrofront – ancora a numero chiuso.
Le prove di Medicina e Chirurgia e di Odontoiatria e Protesi Dentaria si svolgeranno l’8 settembre; esattamente come aveva anticipato il Ministro all’Istruzione Stefania Giannini durante uno degli ultimi Question Time alla Camera. Gli studenti, però, non sono ancora soddisfatti e attendono la pubblicazione del bando per il 2015. In una postilla della nota attraverso cui sono state annunciate le date, il MIUR ha scritto che “le modalità ed i contenuti della prova saranno definiti con successivo decreto”. Dunque per conoscere gli argomenti delle domande delle prove d’accesso, le scadenze per iscriversi e le modalità di funzionamento della graduatoria, occorrerà ancora attendere. Nello specifico, il calendario completo delle prove si aprirà il 4 settembre con le Professioni Sanitarie. Cinque giorni dopo (e quindi il 9) sarà la volta di Medicina veterinaria; per il 16 è stato invece fissato il test di Medicina e Chirurgia in lingua inglese.
Fari puntati ad ogni modo soprattutto sul test di Medicina dell’8 settembre. L’idea di rivedere il numero chiuso, rifacendosi al modello francese con accesso libero a tutti e uno sbarramento alla fine del primo anno, è stata accantonata. L’intenzione però è quella di migliorare, dove possibile, il sistema vigente. Gli obiettivi sono sostanzialmente due: rivedere i criteri di selezione ed evitare l’ormai consueta valanga di ricorsi che solo lo scorso anno ha generato oltre 5mila iscrizioni in sovrannumero, scatenando l’ira dei rettori. E proprio i rettori saranno chiamati a collaborare, con l’istituzione di un tavolo ad hoc, per far sì che la scrematura avvenga attraverso un test con meno domande di cultura generale, tendente a premiare maggiormente le competenze scientifiche. Va evidenziato che lo scorso anno per i 10mila posti a disposizione si erano presentati alle prove più di 60mila aspiranti matricole.
Nonostante le tante tegole sul capo dei medici e le difficoltà oggettive legate alla professione, arrivare ad indossare il camice bianco rappresenta ancora il sogno di tanti giovani. Ma farcela è sempre più difficile. Una volta terminato il percorso accademico, anche la scuola di specializzazione è un campo minato. Anche in questo ambito c’è una riforma in fieri per garantire maggiore qualità sia nel percorso formativo che nella selezione dei candidati. Senza sottovalutare la necessità di trovare modalità d’accesso che garantiscano regolarità e trasparenza al fine di evitare un altro pasticcio come quello dell’ottobre dello scorso anno, che ha portato ad una valanga di ricorsi ed ora ad una sfilza di riammissioni fino al “caso pilota” delle ultime ore.