Il network legale leader nella tutela dei medici e di chi aspira a diventarlo: «Finalmente la politica ha ammesso che il test non è uno strumento idoneo alla selezione dei futuri medici. Solo quest’anno ci sono arrivate oltre tremila segnalazioni da parte degli studenti che si sono rivolti a noi per intraprendere ricorso»
«Il tira e molla del Governo sul Numero Chiuso a Medicina, tra annunci, precisazioni e smentite, ha gettato nel caos gli oltre 67mila studenti che hanno sostenuto il test d’ingresso lo scorso 4 settembre, e che sono già alle prese con le graduatorie di scorrimento che decideranno se sono destinati o meno a indossare il camice bianco». Così in una nota diffusa alla stampa Consulcesi Group, network legale leader nella tutela dei medici e di chi aspira a diventarlo.
«Inaccettabile il balletto delle dichiarazioni e delle contraddizioni da parte del Governo su un tema vitale per il futuro del nostro Sistema Sanitario Nazionale – dichiara Massimo Tortorella, Presidente di Consulcesi Group – soprattutto nei giorni in cui il destino di migliaia di studenti è appeso a un filo, nell’attesa degli scorrimenti che decreteranno se riusciranno a iscriversi a Medicina. Possibilità, peraltro, drasticamente ridotte per tutti coloro che non hanno una famiglia in grado di mantenerli agli studi anche in una facoltà lontana da casa. Centinaia di candidati ci hanno contattati, tramite il portale web www.numerochiuso.info e i nostri canali social, mentre si rincorrevano notizie contrastanti sull’abolizione o meno del Numero Chiuso».
«La buona notizia – spiega Tortorella – è che finalmente la politica ha ammesso che il test non è uno strumento idoneo alla selezione dei futuri medici. Noi, fin dall’istituzione del Numero Chiuso, siamo a fianco dei candidati penalizzati da una selezione inadeguata e costellata da irregolarità: solo quest’anno ci sono arrivate oltre 3mila segnalazioni da parte degli studenti che si sono rivolti a noi per intraprendere ricorso. Paradossalmente, saranno i ‘dottori in legge’ a prendersi cura dell’Italia che invecchia senza un’adeguata assistenza sanitaria».
«Il vicepremier Salvini si è detto contrario al numero chiuso per le facoltà scientifiche, dichiarando che c’è bisogno di medici – sottolinea il Presidente di Consulcesi Group – e non possiamo che dargli pienamente ragione. Dall’accesso programmato, alla carenza di borse di studio per i medici specializzandi fino all’annunciata voragine pensionistica, nell’arco di appena 5 anni mancheranno all’appello 45 mila medici, tra specialisti e medici di famiglia. Chiediamo, quindi, proprio a Matteo Salvini – conclude Tortorella – di fare chiarezza prima che siano i tribunali, ancora una volta, a decidere».