Oggi i primi quiz e poi si continuerà il 29 aprile ed il 3 settembre: tra i banchi 70mila studenti per 10mila posti. Intanto però il caso continua ad avere anche risvolti legali
Al via i test d’ammissione ai corsi di laurea a numero chiuso in materie sanitarie: le università italiane aprono i battenti per dare una chance alle migliaia di aspiranti camici bianchi di realizzare il proprio sogno professionale.
Ad inaugurare le danze sono oggi, 8 aprile, le facoltà di Medicina e Chirurgia e Odontoiatria e Protesi Dentaria in lingua italiana. Si continua il 29 aprile con i quiz di accesso ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia in lingua inglese, per finire, il 3 settembre, con quelli relativi alle Professioni Sanitarie.
La fatidica prova, che da stamattina vedrà impegnati oltre 69mila studenti, permetterà solo a 9.983 fortunati di assicurarsi uno dei posti che il Ministero dell’Istruzione ha messo quest’anno a disposizione negli atenei italiani per gli aspiranti medici. Le statistiche registrano un sensibile calo del numero di candidati rispetto al passato; un dato che è probabilmente imputabile al fatto che quest’anno, per la prima volta, il test di ammissione ha luogo prima della chiusura dell’anno scolastico, e in un periodo cruciale per gli studenti alle prese anche con la preparazione per l’esame di Stato. Un forte segnale di discontinuità col passato, che ha scoraggiato non pochi.
Il criterio del numero chiuso è attualmente al centro di un dibattito tra chi lo ritiene uno strumento necessario a garantire un adeguato livello qualitativo nella formazione, e chi invece lo considera un espediente, se non proprio discriminatorio, sicuramente inopportuno vista la carenza di figure professionali sanitarie di cui soffre il nostro Paese, tanto da andare a ricercarle all’estero. Una disputa ideologica che, come spesso accade, ha trovato spazio anche nelle aule dei tribunali: sono infatti numerosi i ricorsi in merito proposti e accolti dal TAR, da parte di studenti inizialmente esclusi.
L’ultima ordinanza, relativa al Tribunale Amministrativo del Lazio, risale a pochissime settimane fa, ed ha permesso, grazie all’accoglimento dell’istanza proposta, l’immatricolazione con riserva ad un gruppo di studenti illegittimamente scartati ai test.