Le tariffe inadeguate, Trenti (SIBioC): «È eclatante il caso del pap-test il cui costo è passato da 12 a 1,2 euro. Speriamo si tratti di un errore di virgola». La SIBioC si propone come interlocutore tecnico e scientifico per un’accurata revisione del Decreto
Meno risorse destinate agli esami di laboratorio e poca valorizzazione dei professionisti che vi lavorano all’interno. Sono questi i principali rischi che secondo la Società Italiana di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica-Medicina di Laboratorio (SIBioC) deriverebbero dall’approvazione del nuovo decreto sulla definizione delle tariffe dell’assistenza specialistica ambulatoriale, in fase di approvazione alla Conferenza Stato Regioni.
«I servizi di medicina di laboratorio rischierebbero di essere trasformati in commodity, in beni acquistabili senza tener conto della loro qualità e il lavoro dei professionisti sarebbe completamente svalutato», spiega Tommaso Trenti, presidente della SIBioC. La società scientifica ha rivolto il suo appello direttamente al Ministero della Salute ed alle istituzioni competenti inviando una lettera scritta in cui evidenzia le incongruenze e le criticità del nuovo tariffario presentato alle Regioni.
«La SIBioC – sottolinea il presidente Trenti – è assolutamente favorevole alla revisione dei Lea, soprattutto se questo significa introdurre nuovi esami diagnostici utili cittadini. Siamo ugualmente favorevoli anche alle revisioni delle tariffe se motivate da un adeguamento all’introduzione di nuove tecnologie e nuove modalità operative di esecuzione degli esami. Ma di fronte ad un evidente impoverimento dei nostri servizi non possiamo restare a guardare», aggiunge Trenti.
Sarebbero circa trenta le tariffe ritenute completamente inadeguate. «È eclatante il caso del pap-test il cui costo è passato da 12 a 1,2 euro. Speriamo si tratti di un errore di virgola e non della reale intenzione di svalutare questo esame che per essere eseguito necessita di un impegno professionale importante». Svalorizzare il costo delle singole prestazioni significa diminuire anche il valore del lavoro dei professionisti che le eseguono. «Se un esame viene pagato meno è inevitabile che i servizi offerti al cittadino siano di minore qualità – sottolinea il presidente della Società Scientifica -. L’esame di laboratorio verrebbe trasformato in una merce semplice, paragonabile a tutti quei prodotti presenti sul mercato a cui si accede scegliendo quello a minor prezzo. Le perdite in un laboratorio di grandi dimensioni, se questo nuovo tariffario dovesse diventare operativo, sono stimate intorno al 53%».
Per scongiurare che il nuovo tariffario possa avere conseguenze sui professionisti di categoria, sulle prestazioni che erogano e sulla qualità dei servizi offerti ai cittadini la SIBioC si propone come interlocutore tecnico e scientifico. «Siamo disponibili ad offrire tutto il nostro supporto alle istituzioni di competenza affinché il Decreto possa essere rivisto e corretto alla luce delle criticità che abbiamo rilevato. Accogliere le nostre istanze – conclude il presidente Trenti – significa innanzitutto tutelare l’interesse di sua dei pazienti affetti da ogni tipo di patologia, che la salute generale di tutti i cittadini italiani».
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