Sono un odontoiatra ed esercito la mia attività presso il mio studio professionale ove mi avvalgo anche di due giovani colleghi che hanno introdotto tra i servizi messi a disposizione della clientela anche piccoli interventi di carattere estetico. Non nascondo che questa innovazione è stata ben accolta dalla mia clientela di ogni età e sesso. […]
Sono un odontoiatra ed esercito la mia attività presso il mio studio professionale ove mi avvalgo anche di due giovani colleghi che hanno introdotto tra i servizi messi a disposizione della clientela anche piccoli interventi di carattere estetico. Non nascondo che questa innovazione è stata ben accolta dalla mia clientela di ogni età e sesso. L’attività del mio studio sta beneficiando di questa innovazione sia in relazione all’incremento dei pazienti che del suo fatturato. Ho chiesto al mio assicuratore di essere tranquillizzato circa la sussistenza della copertura assicurativa relativamente a questa attività che noi consideriamo collaterale a quella odontoiatrica. La risposta dell’assicuratore mi ha un po’ sorpreso: «I piccoli interventi di natura estetica rientrano nella garanzia della polizza solo in quanto correlati alla implantologia». Non capisco il senso di questa risposta in quanto la nostra attività di carattere estetico è a tutti gli effetti pienamente legittima. Lei cosa ne pensa?
Spazzo via in primo luogo la questione riguardo la condizione di legittimità del trattamento estetico eseguito da un odontoiatra al fine della efficacia della copertura assicurativa. In realtà tutte le polizze di assicurazione condizionano comunque la copertura assicurativa al fatto che le prestazioni sanitarie siano eseguite in linea con le norme di legge relative all’esercizio della professione medica, generica e/o specialistica. Ma una cosa è la legittimità un’altra è la assicurabilità. La questione riguarda invece la valutazione del rischio e la sua relativa tassazione; cioè la determinazione del relativo premio. Gli assicuratori includono l’attività estetica alla implantologia perché la considerano, quando necessaria, strettamente strumentale alla prima. Gli Assicuratori invece considerano gli interventi estetici un rischio diverso quando questi risultano indipendenti dalla attività odontoiatrica. Insomma, si tratta di un altro dei tanti casi nel quali l’Assicurazione è rimasta un po’ indietro rispetto alla evoluzione tecnologica e sociale. La questione si potrebbe risolvere semplicemente applicando il premio più alto di polizza previsto per le due attività (odontoiatria e trattamenti estetici). Proponga Lei stesso al suo Assicuratore questa soluzione: Ritengo che verrà accolta.