Può succedere in casa mentre si cucina sui fornelli. Oppure in bagno mentre si usa la piastra per capelli. Ma anche in spiaggia dopo una giornata sotto il sole rovente o in strada appoggiandosi alla marmitta dei motorini. Le ustioni rappresentano tra i più comuni incidenti domestici e non solo. Si stima che in Italia ne avvengano circa 100mila all’anno. E dopo gli incendi boschivi che hanno attraversato l’Italia il numero è aumentato. Saperle riconoscere è fondamentale, sia per evitare di compiere nell’immediato azioni che possono peggiorare la situazione che per intervenire tempestivamente in casi particolarmente gravi. Questo è uno dei motivi per cui è stato organizzato e lanciato il corso di formazione professionale ECM di Sanità In-Formazione per Consulcesi Club intitolato “Le ustioni: classificazione, diagnosi e trattamento“.
«Le ustioni rappresentano un rilevante problema per l’impegno necessario alla loro cura e per gli esiti invalidanti che spesso ne conseguono», spiegano Rosario Ranno, direttore dell’UOC Grandi Ustioni e Chirurgia Plastica, e Maria Giardina, dirigente medico dell’UOC Grandi Rischi e Chirurgia Plastica, entrambi presso l’Azienda Ospedaliera per l’Emergenza Cannizzaro, Catania.
«I soggetti colpiti, siano essi adulti o bambini, possono necessitare di cure specialistiche con degenze in terapia intensiva, e con esiti cicatriziali invalidanti che possono ridurre il ritorno alla vita sociale per tempi lunghi e talvolta con invalidità permanenti sia fisiche che psichiche», aggiungono.
Il corso si compone di video-lezioni corredate da materiali didattici di approfondimento. «È fondamentale che gli operatori sanitari sappiano distinguere tra un’ustione di I, di II e di III grado – sottolinea Ranno -. Le ustioni rappresentano la terza causa di morte nel mondo e la prognosi dei pazienti dipende molto spesso da quello che si fa (o non si fa) nelle prima 48-72 ore», aggiunge. Per un medico fare la scelta giusta può fare la differenza per qualità della vita di un paziente ustionato. E soprattutto può fare la differenza tra la vita e la morte.
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