Sono un cardiologo appena specializzato ed ho iniziato una collaborazione a tempo pieno con una clinica privata della mia città. Sono quindi diventato un membro del “popolo delle partite IVA”. L’ufficio amministrazione mi ha chiesto di esibire la mia polizza di responsabilità professionale, polizza che per la verità io non ho ancora stipulato. Mi chiedo […]
Sono un cardiologo appena specializzato ed ho iniziato una collaborazione a tempo pieno con una clinica privata della mia città. Sono quindi diventato un membro del “popolo delle partite IVA”. L’ufficio amministrazione mi ha chiesto di esibire la mia polizza di responsabilità professionale, polizza che per la verità io non ho ancora stipulato. Mi chiedo se effettivamente spetti a me pensare a questa incombenza.
Sono spiacente di doverle confermare che effettivamente l’onere dell’assicurazione spetta a lei. Mi rendo conto della sua personale posizione per la quale nella sostanza sarebbe equo far ricadere sulla struttura tale spesa. Tuttavia dal punto di vista formale Lei è un libero professionista ed in tale posizione spetta a Lei l’onere dell’assicurazione professionale. Diversa è invece la posizione dei sanitari dipendenti di struttura privata; essi sono tutelati dal loro CCNL che prevede l’obbligo di assicurazione a carico del datore di lavoro fino al limite della colpa grave. Pertanto Lei dovrà provvedere a stipulare la sua polizza personale, ove tale stipula costituisce un impegno da lei contrattualmente assunto con la clinica. Per maggior precisazione debbo aggiungere che comunque la polizza stipulata dalla struttura copre anche i suoi comportamenti colposi e dannosi. L’aspetto essenziale sta tuttavia nel fatto che di norma questa polizza prevede la successiva rivalsa nei confronti dei sanitari non dipendenti. Quindi, in caso di sua acclarata colpa, Lei sarebbe esposto all’azione di rivalsa di coloro che hanno effettuato il risarcimento (l’Assicuratore e, in presenza di una franchigia, la clinica stessa Assicurata). Concludo ricordando che questo argomento costituisce uno dei temi affrontato e ricompreso nel Disegno di legge Gelli. Questa proposta ha il merito di equiparare le posizioni di tutti i sanitari operanti nelle strutture, private e pubbliche, a prescindere dal loro rapporto contrattuale che li lega alle stesse. Il Disegno di legge, la cui approvazione in legge avrebbe dovuto arrivare prima dell’estate appena trascorsa, è ancora in discussione presso l’apposita commissione. Noi tutti che operiamo in questo settore auspichiamo che al più presto esso diventi una legge dello stato al fine sanare molte situazioni ormai inadeguate ed inique, come quella che Lei ha evidenziato.