Inaugurato a Firenze il Congresso Nazionale
della Federazione delle Ostetriche/i: “Un’occasione unica per fornire non solo un’analisi dello scenario attuale, ma anche una visione unitaria di interventi, strategie e risorse da mettere in campo per tutelare la salute riproduttiva”
Il tasso di natalità in Italia è tra i più bassi in Europa. La diminuzione delle nascite è legata a quella della fecondità: il numero medio di figli per ogni donna è diminuito da 1,24 nel 2022 a 1,20 nel 2023, avvicinandosi al minimo storico di 1,19 figli registrato nel 1995. Questi numeri a ribasso sono la conseguenza di diminuzione del potenziale riproduttivo sia della donna, che dell’uomo: stando ai dati Oms, circa il 17,5% della popolazione adulta soffre di infertilità. Stili di vita scorretti, inquinamento ambientale, età materna avanzata, malattie che compromettono la fertilità sono tra le principali cause. Diventa quindi necessario ripensare non solo ai modelli organizzativi del Ssn, ma anche ai ruoli dei singoli attori, in primis medici e professionisti sanitari. E alle Ostetriche/i, formate per prendersi cura della donna in ogni fase della vita, deve essere attribuito un ruolo centrale.
È a partire dall’analisi di questi scenari che si apre a Firenze, fino al 5 ottobre, il 4° Congresso Nazionale Fnopo “La Professione di Ostetrica/o, patrimonio del sistema salute: valori, competenze e risorse”.
“I dati demografici e sociodemografici delineano un declino della natalità anche per il prossimo futuro al di là di ogni intervento politico a sostegno di quest’ultima – ha ricordato la presidente della Fnopo, Silvia Vaccari – il potenziale riproduttivo della coppia si è ridotto di quasi la metà, denota l’inderogabile necessità di considerare tutti gli elementi che motivano questi andamenti demografici. L’Infertilità femminile e maschile è in continuo aumento. E la letteratura scientifica più recente richiama l’attenzione sul ruolo sempre più rilevante di interferenti ambientali, chimici e fisici sulla salute e sui processi della riproduzione umana; sull’aumento dell’infertilità maschile a livello globale e in fascia giovanile; sulla preservazione della futura fertilità che deve essere declinata in una prospettiva genere-specifica; sulla necessità di uno sguardo pluridisciplinare per la progettazione di percorsi operativi adeguati ed attenti alle peculiarità recettive della nuova I-generation a cui saranno rivolti. Questi – conclude – sono i presupposti sui quali ciascuna delle componenti sociali deve svolgere il proprio ruolo e le proprie funzioni nell’interesse di tutti”.
Ecco perché in questo contesto la professione di Ostetrica/o diventa un patrimonio del sistema salute. “Come professionisti sanitari esperti di salute riproduttiva, le Ostetriche/i non limitano il loro operato al periodo della gravidanza , del parto e del post parto, per quanto riguarda la salute materna ed il benessere del bambino. In virtù della nostra preparazione possiamo offrire un enorme contributo in tutto il periodo pre-concezionale , dai primi mille giorni di vita all’adolescenza” commenta la dott.ssa Antonella Cinotti, Presidente OPO di Firenze, Siena, Grosseto, Arezzo, Prato, Lucca e Pistoia. “È tra i banchi di scuola – aggiunge – che le Ostetriche/i potrebbero educare le nuove generazioni al rispetto della salute in un approccio One Health. Il che significa insegnargli il rispetto dell’ambiente, indirizzarli all’adozione di stili di vita corretti, sana alimentazione e attività fisica, ma anche preservazione della fertilità, prestando l’attenzione dovuta alle malattie sessualmente trasmesse”.
Oggi mancano donne e uomini in età fertile, ricorda la Fnopo. E non solo. Anche laddove ci sono delle gravidanze, spesso a portarle avanti sono donne attempante o coppie che hanno fatto ricorso a tecniche di Pma: “Nell’uno o nell’altro caso si tratta di donne maggiormente esposte al rischio di sviluppare delle patologie nel corso della gravidanza, correlate alla gestazione stessa. Ed anche in questo ambito, soprattutto nell’assicurare un follow-up post-parto, per madre e bambino, il ruolo dell’Ostetrica/o risulta ancora una volta fondamentale”. Il Congresso nazionale delle Osteriche/i, rappresenta quindi un’occasione unica, non solo per tirare le somme degli scenari nazionali ma anche per arrivare ad una “visione unitaria di interventi, strategie e risorse da mettere in campo per tutelare la salute riproduttiva e per promuovere la salute globale delle future generazioni”.